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Udinesemania - La bellezza dell'Udinese e ora sono tutti pronti a salire sul carro di Sottil
Non facciamo polemica, d'altronde la bellezza del calcio sta anche in queste cose. Vinci e sei alle stelle, perdi un paio di partite e per molti sei già da cacciare. Si goda questo straordinario momento il tecnico bianconero, senza pensare a quanto potrà durare, a quale potrà essere la posizione finale della sua squadra a giugno '23. Il campionato è lunghissimo, siamo soltanto all'inizio ed è presto per qualsivoglia trionfalismo.
Va ammesso, però, che l'Udinese gioca davvero bene, al momento esprime assieme al Napoli il miglior calcio d'Italia.
Dicono che sia una squadra che corre tanto, in realtà l'Inter ieri ha corso di più (107.1 i km percorsi dai bianconeri, 110.4 quelli percorsi dai neroazzurri). Corre bene e questo fa la differenza. Squadra cortissima, che va ad aggredire subito l'avversario, strozzando le fonti di gioco. Ieri Brozovic è stato annullato da Walace; stessa cosa ha fatto Makengo con Barella. La forma fisica è impressionante, grazie anche alla preparazione maniacale di Sottil e del prof. Bella.
La difesa, poi, è davvero granitica. Dietro i bianconeri concedono poco o nulla, tanto che Lautaro, Dzeko e Correa non si sono praticamente visti. Becao sta giocando su livelli altissimi, Perez è tornato quello della passata stagione e Bijol, gol da tre punti a parte, dimostra di essere un centrale davvero valido. In più c'è Silvestri, uno dei migliori portieri in assoluto della Serie A, uno che avrebbe meritato a suon di parata la chiamata in Nazionale. Meglio per l'Udinese che Mancini lo abbia ignorato, avrà tutto il tempo per allenarsi al meglio in vista della ripresa dopo la sosta.
Pereyra, come detto da Sottil in conferenza stampa, può essere protagonista in qualsiasi ruolo. Da mezz'ala o da esterno è sempre un leader. Il Tucu non è una sorpresa, giocatori così in Serie A ce ne sono davvero pochi, ha fatto bene l'Udinese a tenerselo stretto in estate, a convincerlo a restare ancora in Friuli. Per il ritorno al River Plate c'è tempo, può fare ancora la differenza in Italia.
Lovric, invece, è la sorpresa più grande. Che lo sloveno avesse piedi lo avevamo intuito fin dai primi giorni di preparazione, che potesse essere fondamentale fin da subito in pochi lo pensavano. Partita sontuosa la sua: sa inserirsi con e senza palla, ha qualità tecniche importanti, un gran tiro dalla distanza. Samardzic la ciliegina sulla torta: è un potenziale crack, basti guardare il controllo di suola che ha aperto il contropiede del 3-1.
E poi c'è Deuloufeu, capace di sfornare due assist e di essere la vera luce dei bianconeri. La storia non mente mai: non a caso è stato per anni uno dei top della cantera del Barcellona, per rendimento uno dei più forti giocatori che abbiano militato tra le fila delle giovanili della Spagna. Non avrà rispettato le attese di chi vedeva in lui il nuovo Messi, in Inghilterra avrà faticato, ma superato l'infortunio, in una piazza che lo ha saputo accogliere fin da subito a braccia aperte, ha dimostrato qual è il suo valore. Ha fatto bene a restare a Udine, dove può essere simbolo di un popolo e guida per i più giovani.
Questa Udinese, nei primi 30' della gara e in tutta la ripresa, ha giocato il miglior calcio visto al Friuli da una decade a questa parte. È un dato di fatto, si riparta da questo. Alla ripresa la trasferta di Verona contro l'ex Cioffi, partita da non sbagliare se i bianconeri vogliono davvero provare a stare lassù.