Getty Images
Udinesemania: il campionato slitta, possibile taglio degli stipendi
Non ripartire significherebbe perdere oltre 700 milioni di euro, troppi, data la fragilità dei bilanci dei club italiani.
D’altro canto, però, riprendere a giocare al giorno d’oggi è un’utopia, un sogno assai lontano. Se è vero, infatti, che da una parte il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, spinge per salvare il campionato, cercando di portarlo a termine, è anche vero che dall’altra il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, frena l’entusiasmo e riporta tutti con i piedi per terra.
Diventa dunque difficile poter assistere a un altro match di Serie A prima del mese di giugno: l’idea dell’European League è quella di far ripartire insieme tutti i campionati che hanno compagini ancora presenti nella lotta alla Champions ed Europa League, per riprendere allo stesso tempo le varie competizioni nazionali ed evitare così vantaggi alle partecipanti.
Ma quanto può pesare questo stop alle società italiane? Per far fronte alle perdite causate dalla pandemia si sta ragionando su un possibile taglio degli stipendi a giocatori, allenatori e staff. I friulani andrebbero a risparmiare tra i 2 e i 4 milioni netti, decurtando quasi il 25% del salario ad ogni singolo componente dell’Udinese.
Chiaramente, quelle sopraelencate sono tutte ipotesi al vaglio della Lega e dell’AIC e già nel corso dei prossimi giorni potrebbero arrivare le prime ufficialità: i giocatori, nel frattempo, stanno continuando l’autoisolamento incominciato dopo la sfida contro la Fiorentina, allenandosi da casa e mantenendosi in contatto con compagni di squadra e società.