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    Udinesemania: i tifosi non meritano questo

    Udinesemania: i tifosi non meritano questo

    • Nicola Santarossa
    Quasi mille i supporters bianconeri che ieri sono giunti a Ferrara per seguire la squadra, chi in maniera autonoma, chi con i numerosi club che hanno organizzato la trasferta nel giorno di Santo Stefano: insomma, una risposta molto significativa da parte dei tifosi friulani, dopo la deludente prova in casa con il Frosinone e la conseguente contestazione a giocatori e proprietà.

    Ma poco è cambiato, perché nonostante la presenza in grande quantità dei sostenitori dell’Udinese ed il continuo supporto fatto di applausi e cori, il match non ha regalato sorprese, recitando il solito copione e riservando il classico “gioco” bianconero, sempre se di gioco si può parlare: squadra in difesa, zero idee, nessuna manovra offensiva e un solo tiro nello specchio in tutto il corso della partita.

    Dall’arrivo di Nicola ad oggi, non c’è stato un miglioramento nella fase di costruzione e anzi, c’è stata un’evidente involuzione dopo il cambio allenatore. Se è vero che prima con Velazquez la squadra friulana riusciva ad organizzare le proprie azioni partendo dalla difesa fino ad arrivare negli ultimi 20 metri, con l’allenatore piemontese succede l’esatto contrario, cercando di sfruttare quelle poche palle gol che arrivano grazie ad errori avversari o tramite veri e propri gesti atletici individuali (vedasi i gol contro Frosinone e Roma). È la terza volta che l’Udinese rimane a secco nelle ultime sei partite, dato preoccupante vista la classifica ed il calendario che ora spetta ai bianconeri.

    In programma sabato 29 dicembre c’è la sfida con il Cagliari, crocevia fondamentale per la stagione friulana e soprattutto per mister Davide Nicola, obbligato a dimostrare a tifosi e società di essere più che un tecnico puramente difensivo, rischiando il giusto e capace di cambiare nel momento di massima difficoltà della squadra. Non ci sarà De Paul, squalificato dopo le 5 ammonizioni ottenute fino ad ora: sarà un’assenza molto pesante perché anche ieri “El Diez” si è rivelato un giocatore imprescindibile per la compagine bianconera, svolgendo con grande classe e tenacia entrambe le fasi.

    I sostenitori ora meritano rispetto e si aspettano una metamorfosi definitiva da parte dei propri beniamini, passando attraverso allenatore e proprietà; in mezzo ci sarà il mercato, da cui dovrà arrivare qualche pezzo per far fronte agli infortuni (vedi Samir o il lungodegente Teodorczyk) e migliorare così la rosa, allontanandosi da quella zona della classifica che non si addice alla storia del club.
     

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