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    Udinesemania: credevo di volare non volo

    Udinesemania: credevo di volare non volo

    Questo è ufficialmente il momento più basso dell'Udinese da diversi anni a questa parte. Non sto parlando semplicemente della sconfitta dei ragazzi a Roma, che ci può stare, ma di un intero ambiente demotivato e privo di idee che neppure di fronte ad un avversario di caratura è riuscito a trovare le forze per reagire. La vittoria fortunosa contro il Frosinone aveva calmato per un attimo le acque, ma le falle si stanno aprendo e potrebbero diventare presto una voragine.

    La sosta per le nazionali avrebbe dovuto portare ad un lavoro tattico che non si è visto sul campo o che non ha dato i frutti sperati. Lodi dal canto suo sta portando qualcosa in più, ma in una squadra priva di riferimenti in cui talvolta le individualità salvano le apparenze. Non voglio tirare in ballo il discorso Watford, che per molti è stata la distrazione dei Pozzo nell'ultima sessione di mercato, ma  questa squadra per come è stata costruita faticherà un sacco a rimanere in serie A.

    Colantuono continua a seguire il 3-5-2, ma forse sarebbe il caso di mettere mano anche a quello, visto gli interpreti a disposizione e la scarsità di centrocampisti di qualità. Fa sorridere ripensare in questo momento alla cessione di Pinzi, più volte vista come la partenza di una bandiera e non per le sue qualità tecniche, quando in questo momento uno come Giampiero servirebbe come il pane su una tavola in cui mancano anche le posate.

    Domenica è atteso il Sassuolo, che mai come oggi fa tanta paura, i ragazzi di Di Francesco hanno appena battuto la Juventus e non hanno nessuna voglia di fermarsi. La provinciale senza limiti che fa visita a Udine e alle sue fobie. Una sfida thriller, i friulani storicamente hanno difficoltà con le formazioni con meno blasone, ma in questo momento bisogna per forza gettare il cuore oltre l'ostacolo, altrimenti il finale rischia di diventare sportivamente drammatico.

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