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  • Udinese, Pozzo:|'La squadra offre garanzie'

    Udinese, Pozzo:|'La squadra offre garanzie'

    I tifosi si pongono molte domande, la lettera promossa attraverso il gruppo Facebook “Orgogliosi dell’Udinese” sta facendo breccia: al di là del numero di adesioni, sono i contenuti a scalfire le mura della sede bianconera dove la cosa non è passata inosservata. Michele Criscitiello, responsabile della comunicazione, ha fatto intendere ai promotori dell'iniziativa che la società non si sottrarrà dal rispondere.

    Intanto il Paròn parla al Messaggero Veneto: “Ma che club satellite! Queste società (Watford e Granada, ndr) ci servono per controllare più giocatori possibile. Vi faccio l’esempio di Floro Flores: due anni fa lo abbiamo prestato al Genoa, che vantaggio ne abbiamo ricevuto? Nessuno. Meglio darlo in Spagna, se là farà bene ci saranno dei vantaggi per l’Udinese. E lo stesso discorso vale per Torje”.

    Non si specifica se vantaggi meramente economici o anche sportivi, visto che da Granada non è mai tornato nessuno (Muriel era in prestito al Lecce...). 
Pozzo poi spiega il perché di alcune cessioni eccellenti: “Vorrei che Handanovic potesse rispondere ora che è dell’Inter. Vorrei che vi confermasse la mia offerta: avevo messo sul piatto gli stessi soldi che la Juve aveva proposto a Di Natale per andarsene. Lui due anni fa rinunciò, Handanovic no: è andato all’Inter perché voleva un grande club, anche se la guadagnerà poco di più di quanto gli offrivo. Per me la squadra offre buone garanzie, comunque”.
    Uno sguardo alle trattative: “Diamanti non l’abbiamo mai trattato. Eppoi il mercato mondiale offre più soluzioni rispetto a quello interno. Maicosuel? Per ruolo è quello che voleva l’allenatore, ma in attacco faremo ancora qualcosa”.

    Questo è quanto. Forse ci sarebbero altre domande da porre, servirebbero altre risposte. Aspettiamo fiduciosi che si torni alle conferenze stampa per poter girare i quesiti che molti vorrebbero fare. Non solo al Paròn, anche ai giocatori. Per ora un limite evidente è stato proprio quello comunicativo: troppe parole, troppe promesse anche quest’anno hanno sicuramente influito nell’umore di molti tifosi. L’auspicio è che il campo faccia subito ritrovare l’entusiasmo, che la società capisca che il dialogo diretto è sempre il più conveniente.


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