Udinese, Guidolin:| 'Sanchez, il nostro jolly'
La truppa di Guidolin riprende ad allenarsi sui campi del centro sportivo “Bruseschi” dopo il quarto successo consecutivo in campionato: “La mia squadra dev’essere sempre molto affamata e motivata. Per giocare il calcio che piace a me ci vuole spirito di sacrificio, voglia di compiere l’impresa, capacità di dimenticare le buone prestazioni e tenacia nel riproporsi. Non abbiamo fatto ancora niente di importante, ma vorremmo farlo da qui in avanti. Restare nella colonna di sinistra sarebbe bello e importante, ma non sarà semplice. I tifosi hanno il diritto di sognare e di pensare in grande, è giusto che sia così. Noi faremo il possibile per non deluderli e per dare tutto in campo domenica dopo domenica, poi tireremo le somme. Non facciamo proclami: niente parole, ci confrontiamo coi fatti”.
La vittoria di Bari è il risultato di una prestazione superlativa del collettivo: “Al “San Nicola” siamo partiti timidi e con il freno a mano tirato. Non dimentichiamoci che il Bari è un avversario di tutto rispetto. Dopo il gol ci siamo sciolti e abbiamo attaccato con ripartente, triangolazioni e verticalizzazioni. I due attaccanti davanti hanno risposto alla grande. Dobbiamo acquisire maggior personalità per controbattere gli avversari sul piano tecnico-tattico con il gioco. Abbiamo fatto dieci buone ripartenze, ma ne potevamo fare venti, siamo ancora imprecisi nei primi passaggi”.
In Puglia si è vista una prova d’orchestra simile a quella offerta nella sfortunata trasferta di Bologna e nel successo interno col Palermo: “Tutti partecipano alla fase di non possesso, ma possiamo fare ancora meglio in quella di possesso. Lo spirito sta crescendo. Quando riesci a ripartire dopo aver rubato palla le possibilità di andare a segno aumentano. Il Barcellona ha esasperato questa filosofia: quando i blaugrana perdono palla sono assatanati nel riprenderla. Il calcio moderno è questo ormai: ci sono due fasi ben distinte e bisogna saperle fare bene entrambe perché ci sia equilibrio e armonia nel modo di giocare. Noi stiamo migliorando la capacità di modellarci sul campo. Col Palermo servivano ritmi altissimi e li abbiamo tenuti, con Bari servivano ripartenze e velocità”.
Il reparto offensivo con Di Natale, Sanchez e tre punte di ruolo offre grandi garanzie: “Sono molto contento dei tre centravanti, di come si comportano e di come lavorano. Totò sta crescendo di condizione e Sanchez è un giocatore che può ricoprire qualsiasi posizione. Ci manca solo la concretezza: abbiamo costruito tanto ma raccolto poco. Ci serve maggior cinismo sotto porta”.
I bianconeri sono saliti a quota 13 in classifica dietro a Chievo e Sampdoria: “E’ una classifica che l’Udinese ha quasi sempre avuto negli ultimi anni, non abbiamo fatto niente di straordinario. Adesso nessuno deve indietreggiare di un millimetro. Ci sono tante variabili che influiscono in una partita ma noi siamo riusciti a far girare le cose e a costruirci gli episodi favorevoli. Lavoro per dare la giusta mentalità: mi piace un calcio intenso, veloce e aggressivo e questa squadra ha tutte le qualità per poterlo fare”.