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    Ucraina, De Zerbi bloccato: 'Ci hanno svegliato le bombe'. Il campionato è sospeso

    Ucraina, De Zerbi bloccato: 'Ci hanno svegliato le bombe'. Il campionato è sospeso

    L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è cominciata oggi, e avrà ovviamente ripercussioni su tutto, ivi compreso il campionato di calcio in cui allenano tecnici come l’ex Inter Lucescu e l’italiano Roberto De Zerbi, alla guida dello Shakhtar Donetsk. Gli arancioneri erano attesi a Kharkiv sabato alle ore 16 per la ripresa del campionato, ma è arrivato uno stop al campionato che dovrebbe essere esteso a tutte le attività sportive. Queste le parole dell'allenatore: "Ho aspettato a lungo che la federazione sospendesse il campionato, fin da quando è successo quel che é successo col Donbass... però non mi sono mosso, perché io sono qui per fare sport e non potevo girare le spalle al campionato, ai tifosi che ci seguono. Ho tredici ragazzi brasiliani, il mio staff... potevamo tornare a casa almeno fino a quando non ci fosse stata sicurezza, no, abbiamo aspettato, stanotte ci hanno svegliato le esplosioni". 
     
    ATTESA – De Zerbi e il suo staff, già allertati da giorni sul rischio che corrono gli italiani che lavorano e risiedono in Ucraina, sono attualmente a Kiev, tornati dal ritiro in Turchia. Chi in casa come il tecnico, chi in albergo, con rispetto dell'impegno di lavoro. La Federazione calcistica ucraina ha da poco ufficializzato lo stop, i Minatori di Donetsk possono cessare di preparare la trasferta di dopodomani. Fino a ieri, come confermato proprio da un componente del gruppo di lavoro dell’ex Sassuolo, non c’erano novità, ma i fatti di stamattina hanno cambiato le carte in tavola. Un altro aggiornamento arriva su Facebook da Chiara Guerrini, moglie di Davide Possanzini, il vice di De Zerbi: "Davide e tutto lo staff sono ancora in Ucraina. Spazio aereo chiuso e non c’è benzina per tornare in macchina. Sono stati messi al sicuro e gli hanno consigliato di non muoversi. Grazie a tutti, vi aggiorno". Perché a Kiev? Perché sono otto anni che il Donbass, la regione di Donetsk, è coinvolto in operazioni militari, le stesse che adesso vengono estese a tutto il territorio.
     
    QUESTIONE DI TEMPO - E’ stato proprio l’ex allenatore dello Shakhtar, Mircea Lucescu, attualmente alla Dinamo Kiev e con un passato in Italia, a dichiarare: "Tutta l'attività sportiva in Ucraina è stata sospesa per 30 giorni. Non lascerò Kiev per tornare in Romania, non sono un codardo. Spero che queste grandi persone senza cervello fermino questa guerra. Non avrei mai pensato fosse possibile". Probabilmente agli addetti ai lavori è stato comunicato in via informale ciò che poco fa è diventato ufficiale. Siamo alle porte della guerra, e c’è già chi, sui social, chiede che le formazioni russe siano immediatamente escluse dalle competizioni europee.

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