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    Tutto su Fabregas: le voci sul Milan, i piani del Como e il nodo del ruolo di azionista

    Tutto su Fabregas: le voci sul Milan, i piani del Como e il nodo del ruolo di azionista

    • Andrea Distaso
    Cesc Fabregas è uno degli uomini del momento, nonché uno degli allenatori emergenti più apprezzati del panorama italiano, alla luce della prima grande stagione di Serie A alla guida del Como. Il club lariano, del quale l'ex campione spagnolo detiene pure quote del pacchetto azionario, ha ovviamente manifestato tutta l'intenzione di confermarlo alla guida della squadra e far valere il contratto sottoscritto fino a giugno 2028. Nella logica di un progetto ambizioso e in costante espansione, pur trattandosi di una squadra che solo 10 mesi fa ritrovata la Serie A dopo 21 anni di assenza.

    Tra le società rimaste affascinate dalla crescita negli ultimi mesi compiuta da Cesc Fabregas e dalle caratteristiche messe in evidenza nel suo breve percorso di allenatore c'è anche il Milan. Che, anche alla luce della possibile nomina di Fabio Paratici come direttore sportivo, mantiene ad oggi Massimiliano Allegri e il sogno Antonio Conte in cima alla lista delle preferenze. Ma guarda, contestualmente, a profili in linea con la sua filosofia di club che ai risultati ha sempre cercato di abbinare una certa filosofia di gioco improntata allo spettacolo. A Sky Sport Insider, Fabregas ha tracciato un bilancio su quale allenatore creda di essere dopo la prima stagione di Serie A quasi completata: “Personalmente, mi vedo più forte tra un anno, perché sono più forte ora rispetto a prima. È l’evoluzione normale di un allenatore: fra 10 anni so che non sarò così. È un processo di apprendimento: fai tante cose durante il giorno, prendi tante decisioni, parli con tanta gente. Impari non solo a livello di gestione tecnica e tattica, ma proprio a livello umano. Nel Como penso che si stiano facendo bene le cose: siamo una società molto giovane, siamo cresciuti tanto, ci sono tante persone nuove dentro lo staff e non mi riferisco solo a quello tecnico: penso per esempio ai data analyst, o all’area scouting. Si fanno ovviamente degli errori, ma stiamo imparando tanto e vedo un grande potenziale”.

    QUANDO IL MILAN POTEVA PRENDERE FABREGAS

    La “presentazione” di Fabregas a Sky Sport prosegue, illustrando i modelli di allenatori ai quali si ispira (ha già citato in passato i nomi di Pep Guardiola, Arsene Wenger ed Antonio Conte, ndr) e le idee di gioco nelle quali crede: “Mi ritengo fortunato. Ho lavorato con tanti grandi allenatori: non potrei dire solo una cosa che vorrei ereditare. Qualche anno fa, tenevo con me un libretto in cui mi sono appuntato ogni cosa di allenatori che mi convinceva, ma anche quello che non mi convinceva. Da tutti si impara tanto. Noi vogliamo sempre giocare nello stesso modo: la mia squadra deve essere costruita con una mentalità diversa rispetto alle altre, tutti devono avere la stessa idea e andare avanti per la stessa strada. Noi proviamo sempre a fare un piano gara per andare a vincere, che sia propositivo, di mentalità e grande positività. Ogni partita è diversa”.

    Tutto su Fabregas: le voci sul Milan, i piani del Como e il nodo del ruolo di azionista

    IL PIANO DI FABREGAS PER NEGARE NICO PAZ ALL'INTER

    Ma cosa prospetta il futuro da tecnico per Cesc Fabregas? Come detto, il classe '87 di Arenys de Mar (Catalunya), ha firmato col Como un contratto fino al 30 giugno 2028 e, nella sua testa e di quella dei fratelli Hartono – proprietari della squadra lombarda – c'è almeno un'altra stagione alla guida dei lariani, magari con molti dei talenti messisi in mostra quest'anno ancora alle sue dipendenze. Da Nico Paz a Diao, passando per Da Cunha e Caqueret. Oltre al Milan, in Italia pure la Roma lo sta mantenendo da tempo sotto osservazione, mentre a livello di ambizione personale un ritorno in Premier League – dove ha disputato la gran parte della sua carriera da giocatore – è un obiettivo a medio-lungo termine. Per assecondare i propri desideri, Fabregas dovrebbe operare tuttavia un passaggio fondamentale, ossia chiudere ogni vincolo col Como, svestendo pure i panni dell'azionista.

    DA CUNHA SIMBOLO DEL CALCIO DI FABREGAS: CHI LO VUOLE

    Nel frattempo, Cesc continua a crescere, a piccoli passi ma senza porsi limiti. Anche perché a chiarezza di idee non sembra trovarsi in difficoltà: “Si parla tanto di me? La mia mentalità è che voglio diventare il miglior allenatore del mondo. E per far questo devo lavorare tanto”.


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    Palla Pesante
    Palla Pesante

    Distaso che c’è dà fastidio la verità??

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