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  • Tutto su C e D: c'è Albè, il Ferguson del Giana Erminio di Gorgonzola

    Tutto su C e D: c'è Albè, il Ferguson del Giana Erminio di Gorgonzola

    Dopo trentasei anni, la Lega Pro torna a tre gironi. Non accadeva dal 1978, quando al termine della stagione 1976/77 ci fu la promozione in Serie B di Cremonese, Pistoiese e Bari. Allora non esistevano ancora i playoff nel calcio, retrecessero in Serie D: Albese, Clodiasottomarina, Venezia, Viterbese, Anconitana, Sangiovannese, Alcamo, Messina e Cosenza.
    Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, il calcio italiano di periferia, quello lontano dalle luci dei riflettori, dei big della Serie A, ma anche del campionato cadetti, ha vissuto momenti di gioia e di difficoltà, acuite nell'ultimo decennio da fallimenti, ripescaggi, di società dai trascorsi in serie A finite addirittura nell'Eccellenza regionale: Alessandria, Varese, Mantova, Pisa, Triestina, tanto per citarne alcune. Tutte capaci, però, di risalire la china, passando attraverso la Serie D e poi la Serie C, ora, finalmente dicono in parecchi, Lega Pro unica (foto asgiana.it).
     
    Tre gironi, dopo oltre sette lustri, con buona pace di tutti, salvaguardati i derby, ridotte, ma non troppo in taluni casi, le spese di trasferta. Un campionato nel campionato, che porterà al termine della stagione 2014/2015 un poker di squadre in Serie B, le tre vincitrici dei rispettivi gironi ed una attraverso i playoff, che vedranno impegnati le seconde e le terze dei tre gironi e le due migliori quarte.

    Ma anche, 9 retrocessioni in serie D, 3 per ogni girone, l'ultima direttamente, le altre 2 dopo i playout:  andata in casa della peggio classificata, e ritorno. In caso di parità di punti e gol, dopo 180' retrocede la peggio classificata. 
     
    Scendere in D, perdere lo status di professionista, rende la Lega Pro un campionato durissimo, nel quale, in ogni raggruppamento, ci sono club di tradizioni e blasone, che ambiscono a riconquistare la serie B. 
     
    Al Nord non fanno mistero delle loro velleità Alessandria, Como, Cremonese, Novara, Monza, Vicenza, Venezia. Al Centro, Ascoli, Ancona, Pisa, Spal e Pistoiese partono in pole position. Al Sud, la corazzata Salernitana tanto cara al presidente della Lazio Claudio Lotito, il Lecce reduce da due finali playoff perse con Carpi e Frosinone che impongono ai salentini guidati dal riconfermato Franco Lerda un solo risultato, il Benevento che ritenta l'assalto ai cadetti, Juve Stabia, Casertana, Messina, Catanzaro, Cosenza, Reggina, Matera, Foggia, Barletta, senza timore di smentite il girone con città che vivono di calcio quotidianamente.

    Tanti capoluoghi di provincia, anche di regione, per una realtà che ha poco da invidiare alla serie B. Tante squadre che pensano giustamente in grande, tra queste anche la Carrarese di Gigi Buffon, che si avvale di due profondi conoscitori del calcio a queste latitudini: il d.s. Sandro Turotti ed il trainer Gianmarco Remondina.

    Non solo grandi piazze, ma anche realtà di provincia come i gardesani della FeralpiSalò del d.s. Eugenio Olli e del riconfermato trainer Beppe Scienza, scuola Toro.

    Gli altoatesini del Sud Tirol, che dopo aver perso la serie B al "Piola" nella finale di ritorno con la Pro Vercelli, ripartono dalle certezze del d.s. Luca Piazzi e dell'allenatore Claudio Rastelli.
     
    Allenatori che hanno vissuto il grande calcio: Antonino Asta (Bassano), Lamberto Zauli (Pordenone), Arturo Di Napoli (Savona), Fulvio Pea (Monza), Riccardo Maspero (Pavia), Mario Montorfano (Cremonese), Simone Boldini (Renate), Piero Braglia (Pisa), Michele Marcoli (Real Vicenza), Cristiano Lucarelli (Pistoiese), Giovanni Cornacchini (Ancona), Alessandro Dal Canto (Venezia), Giovanni Lopez (Vicenza), Lulu Oliveira (Pro Patria), Giuseppe Pancaro (Juve Stabia), Angelo Gregucci (Casertana), Francesco Cozza (Reggina), Mario Somma (Salernitana), Stefano Cuoghi (Paganese), Francesco Moriero (Catanzaro) ma anche la piacevole storia, anzi, favola, di Cesare Albè che, a 63 anni, è alla ventunesima stagione consecutiva sulla panchina della matricola milanese Giana Erminio di Gorgonzola, con la quale ha vinto tre campionati di fila: Promozione, Eccellenza e Serie D, conquistando la storica prima volta nel calcio professionistico. Il Giana Erminio si chiama così per onorare la memoria di un alpino di Gorgonzola, tragicamente scomparso nel 1909.

    Giana Erminio è la squadra din un centro di 19 mila abitanti, ad una trentina di chilometri da Bergamo, ad una ventina da Milano: da trent'anni il presidente è Oreste Bamonte, 78 anni ed il d.g. e d.s. Angelo Colombo, una triade vincente, che dimostra come, a volte, la classe operaia salga in paradiso.  
     
    D COME DILETTANTI, MA NON TROPPO
     
    Un gradino più sotto, ma non per questo meno importante, si trova la serie D, anche anche nella stagione che parte domenica 24 agosto con i preliminari della Coppa Italia, sette giorni dopo la Coppa Italia e domenica 7 settembre il campionato, offre club che hanno frequentato gli stadi della massima serie e altri la serie B: Piacenza, Lecco, Triestina, Rimini, Arezzo, Vado, Novese, Massese, Fermana, Taranto, Brindisi, Cavese, Campobasso, Andria e Gallipoli.
     
    Ma anche giocatori dal passato illustre che scendono in D a raccogliere gli ultimi spiccioli della loro carriera, tra questi il brasiliano Capucho Neves Jeda (35 anni) che dopo una annata con 24 gare 3 gol nella Pergolettese, una carriera con 430 partite e 106 reti da professionista in Italia, delle quali 148 con 30 gol in A con Vicenza, Cagliari, Lecce e Novara ha accettato le proposte dei termali dell'Acqui in provincia di Alessandria, risaliti in D dopo un biennio nell'Eccellenza piemontese.

    Jeda fiore all'occhiello della sontuosa campagna acquisti condotta dal d.g. Giorgio Danna, che ha regalato al riconfermato trainer Arturo Merlo, una squadra che fa sognare la tifoseria dei bianchi, che in precampionato hanno vinto (1-0) sul Livorno, grazie ad un gol della punta ex Bari, il trentenne Roberto Aquaro, nella passata stagione 18 centri negli abruzzesi del Celano. Perché, in serie D come in tutte le categorie, sono da sempre i grandi attaccanti a fare la differenza.
    E a proposito di bomber di razza, alla Civitanovese, hanno scelto di puntare sull'usato sicuro, ingaggiando Nazzareno Tarantino (classe 1979) come Jeda, che ha trascinato in Lega Pro la Lucchese realizzando 14 reti, top scorer dei rossoneri toscani, che avrà al suo fianco Giovanni Amodeo, oltre 150 gol in carriera, campionati vinti con Martina Franca, Pergolettese (25 reti nel 2012/2013) reduce da una stagione iniziata a Vado e chiusa a Piacenza per complessive 29 partite e 12 gol.

    Ma non mancano anche in D i tecnici di grido. Il Valle d'Aosta ha affidato la panchina a Federico Giampaolo, reduce dall'esperienza alla Primavera del Pescara, fratello di Marco ex allenatore del Brescia.

    I sardi di Selargius ha scelto Karel Zeman, ex Fano, figlio di Zdenek tecnico del Cagliari. Il Padova si affida a Carmine Parlato, ex giocatore dei biancoscudati, reduce dalla trionfale stagione al Pordenone, dove ha vinto il campionato riportando dopo 12 anni i friulani nei professionisti e, conquistato anche lo Scudetto dei Dilettanti, battendo (1-0) nella finalissima la Lupa Roma, con un gol di Dennis Maccan Maccan (30 anni) ex Brescia in B.

    Guido Ferraro

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