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Tutte le sfuriate di Mihajlovic: da Okaka a Obi, fino a Menez e Balotelli
LE ALTRE VITTIME DEL SINISA FURIOSO - La sfuriata nei confronti di Obi non è certo la prima che Mihajlovic riserva ad un suo giocatore. Per rimanere in casa Torino va ricordata quella, ormai celebre, nei confronti di Daniele Baselli al termine di Pescara-Torino: “L’ho tirato fuori perchè non mi ha dato nulla. Sono tre mesi che gli dico che deve tirare fuori le palle se ce le ha. È l’unico bergamasco che conosco che non ha la cattiveria. È un centrocampista di grande qualità, ma non ha il fuoco negli occhi. È una cosa che gli ripeterò finchè non la capirà. Spero per lui e per noi che la capisca presto”. A quanto si è visto nelle ultime partite, le dure parole utilizzate in quell'occasione da Mihajlovic hanno avuto l'esito sperato ed hanno spronato Baselli. Le cose erano invece andate diversamente lo scorso anno al Milan, quando nel mirino di Mihajlovic terminarono Mario Balotelli e Jérémy Ménez. “Finché non daranno il massimo impegno e rispetto staranno in panchina o in tribuna” aveva promesso l'allenatore alla vigilia della partita contro l'Atalanta, poi persa 2-1, che fu l'ultima trasferta del serbo da tecnico rossonero. Pochi giorni dopo, in seguito al ko con al Juventus, arrivò l'esonero.
OKAKA CACCIATO - Precedentemente, a far i conti con la collera di Mihajlovic fu anche Stefano Okaka che, nel gennaio del 2015 quando entrambi erano alla Sampdoria, fu addirittura cacciato da un allenamento. Ad anticipare la lite tra allenatore e attaccante a Bogliasco fu una dichiarazioni dell'allora tecnico blucerchiato: “Okaka per noi è stato un giocatore fondamentale quando faceva Okaka. Poi non ha fatto bene come mi aspettavo e avendo in rosa anche Bergessio sapevo che avrei potuto sfruttare anche lui”. Alla dichiarazione del proprio allenatore, il centravanti rispose con un piccato tweet: “Giustamente voi leggete e ognuno si fa le proprie idee... Ma un giorno la verità verrà fuori...”. Ora è toccato a Obi finire nel mirino del sanguigno allenatore, in casa Torino si spera che le dure parole possano servire per spronare il nigeriano così come è avvenuto per Baselli.