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    Tutte le scaramanzie europee della Sampdoria

    Tutte le scaramanzie europee della Sampdoria

    • Lorenzo Montaldo
    La corsa all'Europa passa anche dai dettagli. Dal campo, certo, ma pure dai piccoli gesti che possono fare la differenza. E magari portare in dote un po' di buona sorte. Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è l'esempio lampante dei riti scaramantici. Tutto cominciò  il giorno del primo derby vinto da Giampaolo, quando Ferrero utilizzò del sale per scacciare il malocchio. Da allora, la cabala è rimasta, e prima di ogni partita il patrono blucerchiato spedisce carichi di sale e cornetti portafortuna a tutti i contatti della sua rubrica. Gli aneddoti che racconta Il Secolo XIX sono parecchi, e anche piuttosto divertenti.  Ad esempio, ci sono alberghi da privilegiare perché portano fortuna, e altri da evitare in maniera accurata. 

    Non sono solo gli hotel però a fare le spese della scaramanzia blucerchiata. Recentemente è stato coinvolto anche la outfit del direttore sportivo Carlo Osti. Durante le vacanze di Natale, il dirigente blucerchiato aveva sfoggiato un cappotto beige. Ma la brutta sconfitta di Benevento qualche dubbio a Ferrero lo ha fatto venire. Meglio tornare immediatamente al cappotto blu, o a quello verde con la pelliccia. Perché, si sa, "portavano meglio". Tra i calciatori c'è anche chi applica una gran quantità di riti, come ad esempio Murru, che si dice sia molto legato ai rituali pre partita. 

    La scaramanzia però ha colpito anche gli insospettabili. A partire dall'avvocato Antonio Romei. "In effetti ormai mi ritrovo ostaggio di varie consuetudini" ha detto il braccio destro di Ferrero. "Piccole cose, per carità, come seguire sempre lo stesso percorso per andare in tribuna o avvicendarci di posto con Pradè se la partita non si mette bene ma in effetti le facciamo...". 

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