
Tudor, sesta volta in Serie A: le salvezze con l'Udinese e il tridente dei sogni a Verona. Come sono andati i precedenti
Igor Tudor è il nuovo allenatore della Juventus: contratto fino a giugno con opzione per la prossima stagione in caso di qualificazione in Champions League. I bianconeri lo hanno scelto al posto di Thiago Motta e il croato è così pronto alla sua quinta avventura su una panchina di Serie A da prima guida, la sesta se si conta la stagione 2020/21 in cui ha fatto parte dello staff di Andrea Pirlo a Torino.
UFFICIALE: ESONERATO THIAGO MOTTA, ARRIVA TUDOR
UDINESE - La prima esperienza è stata con l’Udinese, durante la stagione 2017/18. Con i friulani a 33 punti, a solo quattro lunghezze sulla Spal terz’ultima, Tudor è stato chiamato al posto di Massimo Oddo, ottenendo 7 punti in 4 partite e portando i bianconeri alla salvezza. Non è stato confermato per la stagione successiva, ma nel marzo 2019 è tornato in panchina al posto di Davide Nicola. Tudor ha preso la squadra al quartultimo posto con 25 punti dopo 28 partite e l’ha portata al dodicesimo posto con 43 punti totali e una media di 1,5 punti a partita. A differenza dell’anno precedente fu confermato per il 2019/20, venendo però esonerato dopo la sconfitta per 4-0 in casa con la Roma e 10 punti in 10 giornate.
VERONA – Dopo un quinto posto con l’Hajduk Spalato e l’avventura da collaboratore di Pirlo, il 14 settembre 2021 viene chiamato dal Verona al posto di Eusebio Di Francesco, che aveva totalizzato 3 punti in 4 partite. In Veneto, Tudor ha fatto grandi cose, facendo arrivare i gialloblù a 53 punti e al nono posto. Merito di un gioco spettacolare e del tridente Caprari-Barak-Simeone, autore, in totale, di ben 40 goal. Nello specifico 11 di Barak, 12 di Caprari e ben 17 del Cholito. Al termine dell’anno, però, arrivò la separazione consensuale: “E’ stata una decisione difficile, perché nel Verona ho trovato un ambiente di lavoro e un gruppo di giocatori e uomini fantastici che mi hanno permesso di esprimermi al meglio e di creare una redditizia sintonia con il Club, grazie alla quale abbiamo ottenuto risultati straordinari. Ci ho riflettuto a lungo, confrontandomi con il Presidente, di cui ho apprezzato schiettezza e trasparenza nell’espormi i programmi per la prossima stagione, ma entrambi abbiamo convenuto che non c’erano tutti i presupposti che sarebbero serviti per proseguire insieme un percorso”, aveva commentato il tecnico.
TUDOR: GLI ADDII BURRASCOSI A LAZIO E MARSIGLIA
LAZIO – L’ultima esperienza è stata alla Lazio. Anche a Roma è arrivato a nove giornate dalla fine, incontrando, al debutto, la Juventus. Corsi e ricorsi nella carriera del croato, che ha chiuso la stagione con 18 punti totali e il settimo posto finale. I risultati sportivi sono stati buoni, ma i 79 giorni a Formello sono stati caratterizzati da una rottura totale con il predecessore Maurizio Sarri. Avrebbe voluto cambiare dieci giocatori, tra cui Guendouzi, Isaksen e Rovella, arrivati in estate, e avrebbe tenuto Kamada, che con lui era diventato centrale. Qualcosa si è rotto nei due mesi e mezzo fino alle dimissioni di fine stagione. Ora la Juventus, in cui ha due mesi per arrivare quarto e convincere la dirigenza bianconera.