
Tragedia sfiorata in Coppa d'Africa, autobus contro il muro. Un giornalista coinvolto racconta a CM: 'Stavo per morire'
E in quel momento avete rischiato il dramma.
"Io ero seduto davanti, esattamente nel punto d'impatto tra l'autobus e il muro. La fortuna ha voluto che cadessi sul corridoio del pullman, verso l'interno. Se fossi stato lanciato all'estero non so cosa sarebbe potuto succedere... Ma già prima dell'incidente non mi sentivo al sicuro, avevo paura”.
Qual è stata la causa effettiva dell'incidente?
"Non ce l’ha più detto nessuno. Forse, considerando l'orario, l'autista potrebbe aver avuto un colpo di sonno. Tra l'altro si è creata una diatriba tra la CAF e il comitato organizzatore locale".
Spiegaci.
"La Federazione africana aveva comunicato ufficialmente che il comitato organizzatore locale avrebbe messo a disposizioni delle navette notturne per il trasporto da una città all'altra, ma dopo l'incidente ci hanno spiegato che non erano d'accordo su questi viaggi perché erano consapevoli della pericolosità e avevano chiesto di cancellare queste navette. Solo che non c'è nessuna comunicazione ufficiale che riporta questa richiesta. Potrebbe essere stato un tentativo di scaricare la responsabilità dopo quello che è successo".
Qual è stata la tua prima sensazione?
"Ero cosciente, mi stavo rendendo conto di cosa stesse succedendo. Avevo le cuffie alle orecchie, ascoltavo un video del ct del Senegal Cissé e tra l'altro quando hanno ritrovato il mio telefono quel video era ancora in riproduzione. E' successo talmente tutto velocemente che non ho avuto neanche il tempo di provare paura. La paura vera è arrivata dopo, quando dopo esserci aiutati tra di noi siamo usciti velocemente per paura che l'autobus potesse prendere fuoco o scoppiare".
Come ne esci da questo incidente?
"Nell'impatto ho perso gli occhiali e mi si è distrutto l'orologio, il pc è rimasto miracolosamente intatto. In un primo momento non mi avevano fatto grandi controlli, ma quando si sono accorti che avevo la mano gonfia e mi faceva male hanno approfondito la situazione: frattura composta del quarto e quinto metacarpo della mano destra, oltre a varie abrasioni e una ferita superficiale alla testa. Inoltre ho ancora un po' di dolore al muscolo della spalla sinistra".
Come ti stai organizzando per lavorare con la mano destra fuori uso?
"Esistono applicazioni con le quali posso dettare il testo e l'app me lo scrive. Inoltre, gestendo una newsletter sul calcio africano sto pensando di sperimentare un podcasto o dedicarmi a contenuti video".
Come si chiama la newsletter?
"Kura Tawila. E' un'espressione araba che significa lancio lungo, palla lunga".
Cosa ne pensi della Costa D'Avorio che ha licenziato l'allenatore nonostante la qualificazione agli ottavi di finale?
"E' vero che non ha rispettato le attese, ma credo sia stata una decisione presa troppo di pancia. La squadra è riuscita comunque a qualificarsi al turno successivo come una delle migliori terze, se dovesse arrivare davvero Renard potrebbe portare freschezza soprattutto dal punto di vista mentale. Al di là di questo, però, esonerare il ct Gasset non mi è sembrata una mossa intelligentissima".
L'altro caso è quello della Tanzania: il ct viene squalificato per 8 giornate perché accusa il Marocco di condizionare le scelte della federazione (QUI i dettagli), e viene esonerato nel bel mezzo del torneo.
"Nel giorno stesso in cui hanno comunicato l'esonero di Amrouche, è stato ufficializzato uno dei suoi assistenti come ct ad interim. E sembra che l'ex ct sia rimasto con un altro ruolo. Il fatto che la CAF sia stata così celere nella squalifica e lo abbia fermato addirittura per 8 partite non fa altro che alimentare questi sospetti. Perché è vero che doveva essere squalificato per quello che ha detto, ma uno stop così lungo mi sembra esagerato”.
C’è qualche giovane che ti ha impressionato e consiglieresti di prendere ai club italiani?
"Ne dico tre: uno è Lamine Camara, centrocampista classe 2004 del Senegal e del Metz. L'altro nome che faccio, nonostante l'eliminazione dal torneo, è Yankuba Minteh, attaccante 2004 del Gambia e del Newcastle ma in prestito al Feyenoord; ha dimostrato qualità e personalità, anche quando è stato inserito in situazioni difficili. L'ultimo giocatore che consiglio è Kamory Doumbia, 2003 in prestito dal Reims al Brest che gioca dietro le punte".
@francGuerrieri