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Tra parole e fatti: Allegri incorona Dybala
"le parole, e i fatti. Per giudicare il rapporto fra Paulo Dybala e Massimiliano Allegri si possono scegliere due strade: quella di un ipotetico «e se» (se avesse giocato sempre e comunque dal primo minuto, se non si fosse trovato suo malgrado in mezzo a tante giostre polemiche, se non si fosse discusso tanto della sua quotazione), e quella dei fatti, che lo qualificano come l’attaccante quasi sempre utilizzato, anche se a partita in corso, e anche come il giocatore per il quale il tecnico della Juve ha dovuto ripensare la sua squadra. Perché, mentre a parole esprimeva la sua volontà di gestire quello che considera come un talento ancora da affinare, nella pratica Allegri ha sempre saputo che non c’erano molte altre scelte e molte altre spalle, gracili o larghe, sulle quali porre il peso dell’eredità di Tevez. Un’eredità difficile, considerato anche che il passo d’addio di Carlitos è arrivato alla fine dell’anno di massima grazia. Un lavoro duro, ma qualcuno lo deve pur fare. "