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Tra i due Inzaghi non c'è gara: Bologna da B, perché Palacio e Orsolini fuori?
Sinceramente è difficile da spiegarsi, la Lazio ringrazia e se ne va con i tre punti più facili del suo campionato e, per la prima volta da dieci partite a questa parte, con la rete immacolata. Senza Immobile dall'inizio, i palleggiatori biancoazzurri, con un Luis Alberto pimpante in testa, hanno faticato parecchio per andare in vantaggio perché i suggeritori non sapevano a chi suggerire, dato che Caicedo retrocedeva continuamente sulla tre quarti non offrendo mai la profondità. Fortuna per Inzaghi - il più giovane di tre anni - che il maghetto spagnolo aveva il piedino caldo e sa battere i calci d'angolo meglio di ogni altro. Da un suo corner nasceva alla mezz'ora il colpo di testa di chi non t'aspetti, Luiz Felipe, che mandava la palla giusto nell'angolino alla destra dell'immobile Skorupski, senza che intelligentemente Lucas Leiva, in fuorigioco, toccasse il pallone. E sempre su angolo di Luis Alberto giungeva allo scadere il secondo gol, stavolta di Lulic con un collo pieno sotto la traversa dopo spizzata di Luiz Felipe.
Si potrà pensare: ma, dunque, per un'ora la Lazio ha tremato. Macchè, la Lazio ha controllato, compito facile facile data la poca consistenza dei tentativi avversari. Solo gli ingressi di Palacio al posto di Onkwonko - sedici anni di differenza - e di Orsolini per Mattiello hanno regalato un pizzico di vivacità in più ai bolognesi, ma senza creare grattacapi alla difesa. Inzaghi il giovane ha riproposto la Lazio offensiva reduce dalla tripletta al Cagliari, con Correa-Luis Alberto alle spalle (si fa per dire) dell'inconsistente Caicedo, senza Parolo le cui veci le ha fatte Milinkovic e il rientrante Lucas Leiva a fare la guardia davanti alla difesa. La parte dei leoni l'hanno fatta stavolta il giovane Luiz Felipe, 21 anni, gol e assist. E' stato il difensore più votato all'offensiva, volando sulla fascia destra e inserendosi in area bolognese ad ogni calcio piazzato. Prova maiuscola la sua, e primo gol dopo oltre settanta partite in maglia biancoazzurra. Secondo Leone, Senad Lulic, capitano di lungo corso della squadra,, secondo gol consecutivo ma stavolta a coronamento della sua trecentesima partita con la squadra romana. Bologna portafortuna, per lui e per la Lazio: contro i rossoblù Lulic ebbe il battesimo del gol nel lontano ottobre del 2011 e col Bologna festeggiò la sua duecentesima presenza.
Per la Lazio nello stadio bolognese è l'ottava vittoria nelle ultime nove partite. Squadra che si sta ritrovando dopo due mesi di magra, con un assetto più coraggioso che ha ridato slancio e divertimento ai suoi interpreti. Nota lietissima il ritorno di Luis Alberto al miglior rendimento, quello di Milinkovic fuori dal tunnel anche se non all'altezza dei suoi giorni migliori. Gli altri tutti sopra la sufficienza, ma ripeto: di fronte ad avversari tutti al di sotto forse per colpa dei tortellini. Ultimo appunto per l'esperto di Dazn: è possibile che un ex giocatore di talento e ora opinionista come Roberto Cravero non sappia ancora che il piede buono di Lulic sia il destro e non il sinistro? Buone feste.
IL TABELLINO
Bologna-Lazio 0-2 (primo tempo 0-1)
Marcatori: 30' p.t. Felipe (L), 45' s.t. Lulic (L).
Assist: 30’ p.t. Luis Alberto (L), 45’ s.t. Luiz Felipe (L).
Bologna (3-5-2): Skorupski; Calabresi, Danilo, Helander; Mattiello (16’ s.t. Orsolini), Poli (37’ s.t. Destro), Nagy, Svanberg, Krejci; Santander, Okwonkwo (20’ s.t. Palacio). All. Inzaghi F.
Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Felope, Acerbi, Radu; Marusic, Correa (22’ s.t. Parolo), Leiva, Milinkovic (28’ s.t. Lukaku), Lulic, Luis Alberto, Caicedo (16’ s.t. Immobile). All. Inzaghi S.
Arbitro: Pairetto di Nichelino.
Ammoniti: 45’ p.t. Calabresi (B), 36’ s.t. Palacio (B).