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  • Tour de force Palermo:| I rompicapo di Rossi

    Tour de force Palermo:| I rompicapo di Rossi

    • D.V.

    Finito il primo, ecco il secondo. Ancora più lungo e duro. Perché sarà decisivo sia per il campionato che per l'Europa League. Una partita dopo l'altra, come fossero cioccolatini. Quindici in tutto: undici di campionato e 4 di Coppa. Si comincia domenica prossima in casa con il Bologna, si finisce sei giorni prima di Natale al 'San Nicola' contro il Bari. In mezzo le sfide di Europa League con Cska Mosca (la prima in casa, la seconda all'Arena Khimki nella capitale russa), Sparta Praga e Losanna. Partite della fase a gironi e tutte decisive per l'accesso a quella a eliminazione diretta della 'coppa numero 2' dell'Uefa.

    Dopo le sette partite in ventuno giorni, dunque arriva questo nuovo tour de force. Quindici gare distribuite in poco più di due mesi, una ogni 4 giorni. Quattro a ottobre, sei a novembre e cinque a dicembre, con avversarie di tutti i gusti. Il campionato, ad esempio, a novembre - e una dietro l'altra - offre le sfide con il Milan a San Siro e con il Catania al 'Barbera'; a dicembre il derby in salsa meridionale con il Napoli al 'San Paolo', quest'anno ancora più pepato per la presenza di Cavani che in estate ha deciso di traslocare a Piedigrotta.

    Quindici partite che diranno tanto sul Palermo e che saranno tanti rompicapo per Delio Rossi. Con un calendario così concentrato, il tecnico dovrà amministrare la rosa così come ha fatto nelle settimane che hanno preceduto la sosta di campionato per gli impegni della Nazionale con Irlanda del Nord e Serbia. Il turn over sembra fondamentale, soprattutto quando si giocherà a distanza di quattro giorni. Finora il tecnico l'ha usato con parsimonia: i cambi ci sono stati, ma la formazione iniziale non è mai stata rivoluzionata.

    'L'equilibrio è fondamentale - ha sempre ricordato Rossi -. Giusto fare riposare chi è più stanco, ma la squadra non può essere stravolta'. Nessuna sorpresa, quindi, se Bovo e Pastore hanno giocato sempre. E se Migliaccio, Balzaretti, Sirigu, Cassani e Nocerino hanno rifiatato pochissimo. Il turn over di Rossi finora ha coinvolto tre-quattro pedine al massimo, e sempre nelle partite di Europa League. Territorio, fra l'altro, in cui il tecnico non può schierare due giocatori importanti come Ilicic e Bacinovic, che non possono giocare in Coppa perché hanno disputato i preliminari con il Maribor.

    Probabile che il turn over ragionato si ripeta anche nei prossimi due mesi, ma è chiaro che molto dipenderà dall'organico che Rossi avrà a disposizione. Almeno quattro le condizioni da tenere d'occhio: 1) la situazione infortunati; 2) le eventuali squalifiche; 3) la crescita di alcuni giovani come Garcia, Darmian, Rigoni (che però è infortunato) e Kasami; 4) la rinascita di giocatori come Liverani e Goian (che è pronto al rientro dopo un lungo infortunio alla caviglia).

    In questo momento il Palermo è alle prese con una situazione un po' particolare in attacco, reparto in cui sono rimasti solo Pinilla e Maccarone. Miccoli era rientrato con il Losanna, ma si è fatto nuovamente male (possibile che torni con il Bologna, ma in panchina); Hernandez da un po' convive con un problema a un bicipite femorale che l'ha costretto anche a esami supplementari. Fin quando entrambi non saranno al cento per cento, Rossi avrà poco da inventarsi in avanti e soprattutto non avrà nemmeno dilemmi sul modulo.

    Con soli due attaccanti arruolabili è chiaro che in campionato il Palermo continuerà con il 4-3-2-1, con Ilicic e Pastore spalle dell'unica punta (Pinilla appunto). Quando le punte torneranno quattro, allora Rossi sarà costretto a scegliere: ovvero giocare con l'albero di Natale, oppure ritornare allo schema con un solo trequartista e due attaccanti. Modulo quest'ultimo che potrebbe essere obbligatorio in Europa League, proprio per l'impossibilità di schierare Ilicic. Sono o non sono quindici partite piene di rompicapo? A Rossi il compito di risolverli.

    (Giornale di Sicilia)

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