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Toromania: Sirigu santo subito
Se i tifosi granata possono passare una Pasqua felice, sognando addirittura quel quarto posto che varrebbe la qualificazione alla prossima Champions League, il merito non è solo di Cristian Ansaldi che ha sparato alle spalle di Ionut Radu un missile terra aria imprendibile per il buon portiere rumeno, ma è anche - anzi, soprattutto - del numero 39, “il miglior portiere d’Italia”, come lo ha definito Walter Mazzarri nel post partita. Già nel primo tempo Sirigu aveva dimostrato di essere in giornata di grazie, volando a spingere alla sua destra un colpo di testa di Lukas Lerager, ma il meglio lo ha dato nel finale opponendosi, meravigliosamente, all’incornata di Christian Kouame.
Era da tanto, troppo tempo, che il Torino non aveva un portiere così forte. L’ultimo che era riuscito a compiere prodigi tra i pali era stato Matteo Sereni (che negli anni al Torino avrebbe meritato, eccome, una maggiore considerazione in Nazionale). Poi si sono alternati tra i pali granata Davide Morello, Rubinho, Davide Bassi, Ferdinando Coppola, Francesco Benussi, Jean François Gillet, Daniele Padelli e Joe Hart: alcuni buoni portieri, altri onesti mestieranti. Nessuno di loro ha però fatto quello che sta facendo Sirigu, Salvatore di nome e di fatto. Di mischiare il sacro e il profano, come dicevamo in apertura, non è il caso, ma se esiste una sorta di santità sportiva datela al portierone del Toro.