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    Toromania: ritorno al passato. Gioco, giocatori e risultato erano quelli dei precedenti anni

    Toromania: ritorno al passato. Gioco, giocatori e risultato erano quelli dei precedenti anni

    • Andrea Piva
    Ritorno al passato: nel gioco, nei giocatori e anche nel risultato. Il Torino visto a La Spezia non è sembrato quello solito di Ivan Juric: ha fatico ha creare nitide occasioni da rete, ha sofferte le ripartenza avversarie e ha incassato una sconfitta senza neppure potersi consolare per la buona prestazione, come avvenuto ad esempio contro l’Atalanta, il Napoli e il Milan. Di fronte stavolta non c’era però una “grande” del campionato ma una squadra dai mezzi tecnici non certo strabiglianti ma che ha dimostrato di avere maggiore fame. 

    Se non fosse stato per Praet, schierato a sorpresa al posto di Verdi nella formazione titolare (era stato lo stesso Juric ad annunciare il turno di risposo per il belga), non ci si sarebbe neppure accorti che il Torino era quello di quest’anno. Senza Mandragora e Pobega, Juric ha dovuto rispolverare Rincon in mezzo al campo e nella ripresa ha mandato in campo anche Izzo, Baselli e Zaza, tutti giocatori che non rientrano più nei piani societari e che a gennaio (se arriveranno offerte) potrebbero essere ceduti. Avrebbe dovuto giocare anche Verdi, annunciato alla vigilia dallo stesso allenatore, ma poi lasciato in panchina. 

    E il Torino degli ultimi due anni, più Praet e nella ripresa anche Pjaca, ha fatto una prestazione e ottenuto un risultato in linea come gli altri due anni. Sono bastati 90 minuti per evidenziare tutta la differenza tra lo squalificato Pobega e i “vecchi” Rincon e Baselli, oltre che per capire, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, il motivo per cui Juric continua a chiedere rinforzi e, inevitabilmente, anche cessioni.

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