Toromania: quanti stranieri! Per puntare all'Europa c'è un Toro internazionale
Dei sette giocatori finora acquistati in questa sessione di mercato nessuno è nato in Italia. C'è chi ci gioca da anni, come il serbo Adem Ljajic, lo spagnolo Iago Falque e il greco Panagiotis Tachtsidis, chi da appena sei mesi, come l'albanese Arlind Ajeti, o chi non ci mai giocato come l'argentino Lucas Boyé, il serbo Sasa Lukic e lo svedese Samuel Gustafson, l'ultimo arrivato in ordine di tempo alla corte di Mihajlovic. Ma nessun embargo contro i calciatori nostrani, basti pensare che tra i principali obiettivi di mercato c'erano proprio due di loro, ovvero Emanuele Giaccherini e Mirko Valdifiori: il primo, all'ultimo momento dopo che con il Torino aveva già trovato l'accordo, ha preferito andare al Napoli, il secondo invece al Napoli ci sta rimanendo (in questo caso l'ultima parola non è però ancora stata detta). Rispetto alla scorsa estate, quando il mercato del Torino si era contraddistinto per l'acquisto dei migliori giovani talenti italiani (vedi i vari Zappacosta, Baselli, Belotti oltre che Benassi, la cui seconda metà del cartellino fu riscattata dall'Inter), c'è stata però un'evidente inversione di tendenza, cominciata con l'addio di Ventura e l'arrivo di un tecnico straniero: Sinisa Mihajlovic. La rosa del Torino è attualmente composta da tredici calciatori italiani e diciassette stranieri, tra una ventina di giorni però, a mercato chiuso, la bilancia molto probabilmente penderà ancora di più a favore di questi ultimi. Padelli, Bovo, Vives e Parigini potrebbero presto lasciare Torino (e anche Barreca e Aramu non sono ancora sicuri di restare) ed essere sostituiti dal brasiliano Gabriel, dal croato Simunovic e dallo slovacco Kucka. Anche alcuni degli attuali diciassette stranieri in rosa sono nella lista dei possibili partenti, è il caso di Silva, Peres e potrebbe esserlo anche di Ichazo e Obi.
Il Torino che vuole affacciarsi ai palcoscenici internazionali, per riuscirci, sta diventando il più internazionale possibile.