Calciomercato.com

  • Getty Images
    Toromania: quanta rabbia che c'è al Toro. Ora tifosi e squadra facciano pace

    Toromania: quanta rabbia che c'è al Toro. Ora tifosi e squadra facciano pace

    • Andrea Piva
    Dalla rabbia non nasce mai nulla di buono. Poi c’è l’eccezione che conferma la regola e Torino-Sassuolo lo è stata. C’era rabbia sugli spalti, espressa con la contestazione dei tifosi, i fischi quasi per tutti alla lettura delle formazioni e lo sciopero di un quarto d’ora della Maratona. C’era rabbia in campo, trasformata però in una partita gagliarda, tosta, arrembante, come mai si era visto quest’anno, tanto che il 2-1 finale sta stretto ai granata per quanto hanno creato. C’era rabbia dopo il fischio finale, con Juric che dalla tribuna (era squalificato) si è lasciato andare a un gestaccio con entrambe le mani e i tifosi che hanno fischiato i giocatori rei di non essere andati a festeggiare sotto la Curva. 

    Ora però non si può certo sperare che dal testa contro testa tra tifosi e squadra possa nascere qualcosa di buono, quella rabbia vista ieri sera va incanalata in qualcosa di positivo. I tifosi non possono certo essere colpevolizzati per aver perso la pazienza dopo quanto visto nell’ultimo periodo: una sconfitta senza mai tirare contro la Lazio, uno scialbo 0-0 contro il Verona e soprattutto un derby persa senza neanche lottare. A questo poi aggiungiamo anche l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della riserve del Frosinone, oltre che anni di frustrazione per promesse non mantenute e campionati mediocri nel migliore dei casi. Non si può fare altro che comprendere le loro ragioni. Mentre può essere perdonato Juric, che il dito medio (non è ben chiaro a chi fosse rivolto) avrebbe certo fatto molto meglio a risparmiaselo, ma che è reduce da settimane difficili e si è lasciato andare a uno sfogo istintivo. La stagione è ancora lunga e la classifica è corta (nonostante tutti i problemi il Torino, a oggi, è a soli due punti dal settimo posto), ora tifosi e squadra (e Juric) devono trovare il modo di tornare a compattarsi, di fare la pace: se resteranno separati si farà poca strada. 

    Altre Notizie