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    Toromania: mercato futuribile, ma l'Europa è adesso

    Toromania: mercato futuribile, ma l'Europa è adesso

    Tanto è tranquillizzante la situazione di classifica che il Torino, abituato alle corse con il fiatone all'ultimo minuto prima della sirena, ha passato l'ultima giornata di mercato a guardare gli altri lavorare, avendo già concluso con anticipo tutto quanto si era prefissato. L'ultima operazione, dopo la quale Petrachi e Cairo hanno lasciato l'AtaHotel Executive fra sorrisi e strette di mano, è stato l'inatteso scambio Brighi-Kurtic con il Sassuolo, ma gran parte del mese di gennaio era stata utilizzata per gestire la telenovela del passaggio di D'Ambrosio all'Inter. Una vicenda conclusa in maniera probabilmente vantaggiosa per parte granata pur non essendo riusciti ad ottenere l'ambito Ruben Botta in contropartita.

    ARRIVI – La partenza di D'Ambrosio obbligava, prima di tutto, a trovare un sostituto all'altezza, che la società ritiene di aver identificato nel giovane nazionale montenegrino Vesovic, peraltro appena svincolatosi dalla Stella Rossa. Ma per ottenere il tesseramente di un extracomunitario, Petrachi e il segretario generale Longo hanno dovuto inventarsi di tutto: alla fine, l'acquisto “fittizio” con immediata cessione all'estero di un altro extracomunitario, Zeytullaev, hanno permesso il “trucchetto”, che tanto è piaciuto da ripeterlo in ottica estiva (tesserato pure l'ex Barusso, che neppure verrà mai a Torino). A centrocampo sono arrivati Tachtsidis e Kurtic, entrambi giovani, entrambi talentuosi ed entrambi bisognosi di rilanciarsi dopo annate deludenti: Ventura è l'uomo giusto per questo genere di operazioni, Cairo si è riservato il diritto di riscatto per giugno su tutt'e due.

    PARTENZE Nelle casse di via dell'Arcivescovado sono entrati 2,2 milioni. La gran parte (1,75) grazie a D'Ambrosio, sulla cui cessione si è già detto tutto. Poi, 250mila euro derivano dalle cessione a titolo definitivo di Willy Barbosa al Beira-Mar, dove già si trovata in prestito. Restando in tema “giovani”, se ne sono andati in prestito anche Scaglia (al Cittadella) e Diop, richiamato da Castellammare di Stabia e girato al Crotone, mentre fra le varie pretendenti a Bellomo ha vinto quello Spezia con cui il Torino sta intrattenendo sempre più stretti rapporti di mercato. Gli ultimi (in ordine cronologico) 200mila euro ricavati da Cairo arrivano dalla cessione di Matteo Brighi al Sassuolo, a titolo definitivo, partenza che ha un po' colto di sorpresa l'ambiente ma che si inserisce nel solco di un deciso ringiovanimento della rosa messo in atto dalla dirigenza.

    BILANCIO – La “linea verde”, per sua natura, guarda anche al futuro. Ed è al futuro prossimo che vanno ascritti altri due acquisti, le due contropartite arrivate dall'Inter per D'Ambrosio: l'attaccante Colombi, per ora impegnato con la Primavera (ha esordito a Viareggio ieri con una doppietta) e il centrocampista Benassi, che resta a Livorno fino a giugno. Cairo conclude così un gennaio che l'ha visto uscire bene dalla complessa trattativa con Thohir, l'ha scoperto fautore del suddetto ringiovanimento, ma non l'ha – per l'ennesima volta – trovato pronto all'investimento di peso, a quell'acquisto capace di far compiere il salto di qualità ad una squadra cui sarebbero bastati un paio di inserimenti di conclamato valore, e non solo futuribile, per acchiappare un'Europa che è alla portata ora, adesso.

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