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Toromania: macché Theo e Leao, i cambi giusti sono Bayeye e Adopo. Anche i milanisti hanno imparato a conoscerli
C’è chi avrà sorriso quando ha visto Pioli mandare in campo i vari Theo Hernandez, Leao e Giroud mentre Juric rispondeva con Seck, Bayeye e Adopo: a essere decisivi sono stati invece i secondi. Il Torino ha vinto a Milano, giocando per oltre 50 minuti con un uomo in meno, grazie a una prestazione perfetta in fase difensiva, grazie a una condizione fisica ottimale, grazie alla voglia alla spregiudicatezza dei più giovani. E che dire di un Buongiorno che anche ai supplementari non ha rinunciato a sovrapporsi e spingersi nell’area di rigore avversaria, di un Lukic che (finalmente) è tornato a giocare agli altissimi livelli della scorsa stagione, di Singo che ha corso sulla fascia spremendo tutte le proprie forze, di Bayeye che è entrato senza alcun timore a San Siro e appena ha visto lo spazio vi si è fiondato, di Seck che da solo in attacco ha dato filo da torcere a Tomori e Kaluli, di Adopo che ha fatto da diga davanti alla difesa ed è scattato in avanti bruciando gli avversari sulla corsa e ha raccolto l’assist di Bayeye regalando i quarti di finale al Torino.
Con la Primavera granata Adopo nel 2018 a San Siro, proprio al termine della finale contro il Milan, aveva alzato al cielo la Coppa Italia di categoria. Chissà che il gol di ieri non sia di buon auspicio…