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Toromania: i tifosi ci sono, la squadra no. Cairo e Petrachi, ora servono acquisti
Il taglio con il passato non è però solamente legato a fattori positivi, la bella abitudine di iniziare la stagione con la squadra costruita quasi completamente sembra essere andata persa. Domenica è iniziata ufficialmente la nuova stagione del Torino ma le facce dei giocatori sono sempre quelle vecchie: l'unico acquisto messo a segno finora da Cairo e Petrachi è quello del difensore Arlind Ajeti, arrivato a parametro zero dopo essersi svincolato dal Frosinone. Certo, Mihajlovic ha anche a disposizione i giocatori rientrati dal prestito (Gomis, Barreca, Aramu e Parigini) oltre a Boyé, che era stato ufficialmente acquistato già lo scorso gennaio, ma il calciomercato del Torino è ancora in alto mare, sia in entrata che in uscita. Nessunto tra Ljajic, Falque, Giaccherini, Kucka, Soriano, Henriksen e gli altri giocatori richiesti proprio da Mihajlovic per rinforzare in maniera significativa centrocampo e attacco sono arrivati, le trattative stanno proseguendo e alcune di queste, vedi quella per Ljajic, hanno assunto i contorni della telenovela (ma non si doveva puntare solamente su calciatori fortemente motivati a vestire la maglia granata? Allora perché continuare a perdere tempo per Ljajic?). Il tecnico serbo è stato quindi costretto ad iniziare la propria stagione con una squadra che probabilmente sarà molto diversa da quella che poi inizierà ad agosto il campionato. Mai Ventura si è trovato in una situazione simile in cinque anni.
Per far sì che il Torino possa raggiungere l'obiettivo dichiarato della qualifcazione all'Europa League, Cairo e Petrachi dovranno tornare a lavorare come fatto fino alla scorsa estate perché la nuova stagione è già iniziata, Mihajlovic ha cominciato a lavorare ma il suo Toro non c'è ancora.