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    Toromania: così non basta. E sui granata piovono fischi

    Toromania: così non basta. E sui granata piovono fischi

    • Andrea Piva
    Quando l'arbitro Chiffi a posto fine a Torino-Empoli, al “Grande Torino” è sembrato di fare un salto all'indietro nel tempo, ad una delle tante, troppe, scialbe partite casalinghe della scorsa stagione. La colonna sonora proveniente dalle curve e dalle tribune è stata la stessa di quei match: fischi. Sonori fischi.

    Siamo, solo, alla quarta giornata di campionato, le squadre sono ancora tutte racchiuse in un fazzoletto di punti (basti pensare che sono solamente nove quelli che separano la capolista Napoli dal fanalino di coda Crotone), nulla è compromesso e alla squadra di Mihajlovic serve ancora del tempo per trovare la giusta amalgama: Valdifiori è a Torino da appena una ventina di giorni ed è ancora distante dall'essere quello che a Empoli si è fatto ammirare da tutta Italia, Hart e Boyé stanno ancora imparando la lingua, Falque deve ritrovare la forma migliore (quello visto contro la squadra di Martusciello non può che essere un lontano parente dell'attaccante spagnolo che aveva fatto divertire il pubblico di Genova) e l'infermeria si deve svuotare (alla lista degli infortunati che alla vigilia della gara contro l'Empoli comprendeva giocatori illustri come Belotti, Ljajic e Maxi Lopez si è aggiunto anche Molinaro). Nonostante tutte queste premesse i tifosi ieri hanno voluto comunque lanciare il proprio messaggio attraverso quei fischi: pareggiare non basta. Se la partita con l'Atalanta può essere catalogata sotto la voce “incidenti di percorso”, in cui, sull'1-1, un Toro preso dalla foga di segnare la rete del vantaggio si è fatto colpire in contropiede e ha finito con il regalare un rigore agli avversari, quella contro l'Empoli va messa nella categoria “partite da non ripetere”. Se già a Bergamo il Torino non aveva di certo impressionato dal punto di vista del gioco, contro i toscani è riuscito a fare addirittura peggio, tanto da non riuscire a creare nessuna occasione dal gol nel secondo tempo e rischiando anche la beffa in un paio di occasioni. Quei fischi hanno evidenziato tutto ciò. 

    L'idea di Toro dei tifosi, d'altra parte, viaggia su binari paralleli a quelli del Mihajlovic-pensiero: la squadra deve giocare, sempre, per vincere. E possibilmente deve riuscirci. Quei fischi, probabilmente prematuri, devono però servire come collante per far in modo che la squadra trovi al più presto la giusta quadra, cambi marcia e, già da mercoledì a Pescara, torni a essere quella macchina da guerra che punta dritta alla qualificazione in Europa League che si è vista contro il Bologna, quando, dopo il 5-1, la colonna sonora all'uscita del campo è stata completamente differente.

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