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    Toromania: come Achille con la tartaruga. Le squadre davanti sembrano irraggiungibili

    Toromania: come Achille con la tartaruga. Le squadre davanti sembrano irraggiungibili

    • Andrea Piva
    Se la vittoria valesse ancora 2 punti l’ennesimo pareggio del Torino sarebbe stato accolto diversamente. Invece dopo lo 0-0 interno contro il Genoa è difficile, a caldo, trovare qualcosa di buono, l’impressione è che si siano lasciati sul campo altri due punti e ancora una volta ci si ritrova a guardare le partite della domenica con la speranza che Cagliari, Parma e Crotone non cambino marcia, che continuino con il loro andamento più lento di quello della squadra granata. 

    Ormai la classifica la si guarda solo per le squadre che stanno sotto, perché quelle che stanno sopra sono sempre più distanti e sembrano ora tutte irraggiungibili. Nessuna, dal sedicesimo posto in su, procede con lo stesso passo da tartaruga del Torino, tutte ogni tanto compiono qualche balzo da tre punti che le porta lontane dalla zona calda (vedasi lo Spezia ieri, capace di battere per 2-0 la capolista Milan). 

    A oggi le varie Fiorentina, Spezia, Bologna, Benevento, Genoa, Udinese e tutte le altre sembrano così distanti, che il Torino pare essere l’esempio perfetto per spiegare il Paradosso di Achille e la tartaruga che Zenone propose ben 2.500 anni fa. A vestire i panni dell’eroe della mitologia greca è la formazione granata, tutto il gruppetto di squadre davanti sono invece la tartaruga: ormai, proprio come la tartaruga per Achille, le varie compagini dal sedicesimo posto in su sembrano essere irraggiungibili per il Torino, anche se quest’ultimo dovesse finalmente cambiare passo. Il paradosso di Zenone fu confutato da altri filosofi greci, chissà che circa 2.500 anni dopo non ci riesca anche Nicola con il suo Toro. 

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