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Toromania: Carlão? Per l'Europa servono certezze, non scommesse
Ma è davvero il quasi 31enne e semisconosciuto Carlão il tanto cercato rinforzo per la retroguardia del Torino? Probabilmente no. Se lo fosse sarebbe un problema. In questa prima parte del campionato la difesa è il reparto che più di tutti ha mostrato necessitare di qualche miglioria. Dopo la partenza di Maksimovic e i mancati arrivi di Vida e Simunovic, Mihajlovic e tifosi si aspettavano dal mercato di riparazione un rinforzo di primo livello e l'acquisto improvviso di Carlão (che sarà ufficializzato nelle prossime ore) ha lasciato tutti un po' sorpresi. Per poter provare a raggiungere la qualificazione alla prossima Europa League, obiettivo dichiarato da inizio campionato, il Torino ha bisogno di un reparto difensivo solido, in grado di dare certezze. Carlão è invece una scommessa, un giocatore alla sua prima esperienza in un campionato importante come quello italiano (la Ligue 1 non è certo paragonabile alla serie A) e peraltro più vicino alla fine della carriera che all'inizio: il prossimo 19 gennaio compierà 31 anni. Non si può quindi neanche considerare un prospetto interessante per il futuro.
L'operazione Carlão ricorda in parte quella che lo scorso anno portò Pryyma in granata: calciatore con passaporto extracomunitario, alternativa ai difensori titolari. L'ucraino firmò un contratto di soli pochi mesi che si è concluso lo scorso giugno, liberandosi a parametro zero ha poi permesso di liberare un posto per l'acquisto di un altro calciatore extracomunitario la scorsa estate (Lukic). Con Carlão potrebbe ripetersi la stessa cosa.