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Toromania: Cairo sciacallo? Critiche esagerate: stava facendo il suo lavoro
Il video è chiaro: Cairo non si entusiasma per la pandemia, non la cavalca, ma evidenzia come i numeri dei suoi giornali e La7 siano buoni e sprona i suoi commerciali a contattare clienti, a cercare pubblicità. In pratica fa solamente quello che è il suo lavoro, da buon imprenditore le cui aziende non si sono fermate e per cui lavorano migliaia di dipendenti. In tutto il video non nomina una sola volta il Coronavirus, non se la ride per una tragedia in cui hanno perso la vita migliaia di persone (e molte altre stanno lottano in ospedale). Assurdo quindi paragonarlo agli imprenditori del caso de L’Aquila.
Vuole arricchirsi anche in un momento come questo? Sì, ma in questo caso l’accusa non va mossa solamente nei confronti di Cairo, ma va estesa a tutti quegli imprenditori le cui aziende sono ancora aperte. Se il suo mestiere è quello di trovare pubblicità, clienti disposti a investire anche in un momento come questo, se da ciò dipendono (oltre che il proprio patrimonio) anche gli stipendi di migliaia di lavoratori, è davvero una colpa spronare i propri commerciali a continuare a lavorare al meglio? No, lo sarebbe solamente se per farlo dovessero violare le norme in atto per frenare l’emergenza sanitaria. Ma non è questo il caso.
E’ uno sciacallo? No, quelli lo sono casomai gli imprenditori che vendono generi di prima necessità, dal cibo sugli scaffali dei supermercati alle mascherino o l’amuchina a peso d’oro. Ma non è il caso di Cairo. Non è un santo, può essere criticato per la sua gestione del Torino in questi anni, anche per la gestione delle sue aziende o per i contenuti dei suoi giornali e tv. Non per quel video in cui motivava i suoi commerciali: non per quel video in cui faceva semplicemente il suo lavoro.