AFP/Getty Images
Torna la Coppa (Italia) che non piace a nessuno: dal 2018 si va in Qatar?
Riparte stasera la Coppa Italia, con i primi incontri valevoli per gli ottavi di finale (a gara secca) e con l'ingresso delle big nel tabellone e, come in ogni stagione da un po' di tempo a questa parte, si ripropone il tema di una collocazione nel calendario e di una formula che non esaltano certo la competizione. Nonostante gli sforzi delle società di ridurre in maniera importante il costo dei biglietti, complici anche le temperature polari di questi giorni e alcuni orari non proprio congeniali (Fiorentina-Chievo di domani si gioca alle 17.30), ci si attende affluenze piuttosto basse negli stadi e anche davanti alla televisione.
I NUMERI NON MENTONO - Secondo un'indagine di Kpmg Football Benchmark, osservatorio economico-finanziario sul pallone, il confronto tra la nostra Coppa Italia e le altre coppe nazionali nei principali paesi europei è impietoso. La FA Cup inglese catalizza l'attenzione del doppio degli spettatori: dai quarti in avanti, a parità di numero di partite, sono 480.425 spettatori (dati 2015/16) contro i 262.922 italiani. Ci batte anche la Germania, con un totale di 336.059 spettatori, mentre restiamo davanti alla Francia. La Lega che, a differenza di quanto avviene negli altri Paesi, è l'ente organizzatore del torneo, ha più volte tentato di convincere le grandi società a modificare il format (per esempio, nei primi turni, non concedendo il fattore campo alle squadre più titolate), ma senza ottenere risultati.
FUGA IN QATAR? - Secondo quanto riferisce Repubblica, una delle proposte che potrebbe presto essere discussa sarà la possibilità, a partire dall'edizione 2018/2019, di far disputare i match di cartello (dai quarti di finale in poi) in Qatar, realtà che si è già dimostrata molto attenta al nostro prodotto calcio ospitando due delle ultime tre edizioni della finale di Supercoppa. Un modo per avere stadi pieni, di trovare nuove fonti di introiti per i club, ma che finirebbe probabilmente per trasformare ancora di più la Coppa Italia in una competizione per pochi. Un conto sarebbe andare in Medio Oriente con la prospettiva di sfide del calibro di Milan-Juventus, Napoli- Fiorentina e Inter-Lazio (i possibili incroci di questa edizione), un altro con partite di minore richiamo. In attesa della svolta, riparte oggi la coppa più snobbata d'Europa.
I NUMERI NON MENTONO - Secondo un'indagine di Kpmg Football Benchmark, osservatorio economico-finanziario sul pallone, il confronto tra la nostra Coppa Italia e le altre coppe nazionali nei principali paesi europei è impietoso. La FA Cup inglese catalizza l'attenzione del doppio degli spettatori: dai quarti in avanti, a parità di numero di partite, sono 480.425 spettatori (dati 2015/16) contro i 262.922 italiani. Ci batte anche la Germania, con un totale di 336.059 spettatori, mentre restiamo davanti alla Francia. La Lega che, a differenza di quanto avviene negli altri Paesi, è l'ente organizzatore del torneo, ha più volte tentato di convincere le grandi società a modificare il format (per esempio, nei primi turni, non concedendo il fattore campo alle squadre più titolate), ma senza ottenere risultati.
FUGA IN QATAR? - Secondo quanto riferisce Repubblica, una delle proposte che potrebbe presto essere discussa sarà la possibilità, a partire dall'edizione 2018/2019, di far disputare i match di cartello (dai quarti di finale in poi) in Qatar, realtà che si è già dimostrata molto attenta al nostro prodotto calcio ospitando due delle ultime tre edizioni della finale di Supercoppa. Un modo per avere stadi pieni, di trovare nuove fonti di introiti per i club, ma che finirebbe probabilmente per trasformare ancora di più la Coppa Italia in una competizione per pochi. Un conto sarebbe andare in Medio Oriente con la prospettiva di sfide del calibro di Milan-Juventus, Napoli- Fiorentina e Inter-Lazio (i possibili incroci di questa edizione), un altro con partite di minore richiamo. In attesa della svolta, riparte oggi la coppa più snobbata d'Europa.