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  • Torino, un piano suggestivo per acquistare Ferreyra

    Torino, un piano suggestivo per acquistare Ferreyra

    Se Alessio Cerci non dovesse lasciare il Toro, non ci sarebbero ragioni oggettive perchè Cairo acquistasse un altro attaccante. L'Henry di Valmontone farebbe coppia titolare con Quagliarella, coadiuvato dai ben assortiti Martinez, Larrondo e Barreto. Ma la situazione che in questi giorni si è creata intorno a Facundo Ferreyra, vecchio "pallino" e in fuga (letteralmente) dallo Shakhtar, fanno dire a qualcuno in società: "Certo sarebbe un peccato non approfittarne proprio ora".

    E' solo una suggestione, ma sta affascinando l'ambiente. Di cosa si tratterebbe? In pratica, di comprare comunque El Chucky, approfittando delle condizioni favorevoli createsi (partendo da una base drammatica, quella del conflitto in Ucraina), con un prestito oneroso di circa 2 milioni e un riscatto che potrebbe essere non superiore a 5. Un discreto risparmio, rispetto alla richiesta di 9 milioni (la cifra speso lo scorso anno dagli arancioneri) che il presidente Akhmetov avanzava fino a pochi giorni fa.

    E poi, cosa ne sarebbe di Ferreyra, nell'abbondanza che si creerebbe al Toro? L'attaccante potrebbe rappresentare quella "ciliegina sulla torta" (e che ciliegina) che molti si aspettano Cairo prima o poi voglia regalare; una carta in più nel mazzo di Ventura per le tre competizioni da giocare. Eppure, in via dell'Arcivescovado si è fatta strada un'altra idea, per quanto allo stato embrionale: prestare il 23enne argentino per un anno in Serie A a un club di fascia medio-alta che abbia bisogno di un innesto.

    Come potrebbe essere (esclusivamente a titolo esemplificativo) quel Genoa che l'ha già a sua volta sondato, o la Sampdoria. Dopo 12 mesi, liberando finalmente Cerci alla ricerca delle sue ambizioni (e di un ingaggio superiore), si potrebbe sostituire degnamente il numero 11 con un giocatore che, nel frattempo, sarebbe anche già stato testato in Serie A. Si tratterebbe di un investimento non da poco, ma che - come detto - intriga parte della dirigenza; l'ulitma parola, però, è sempre e comunque quella di Urbano Cairo.
     


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