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  • Torino, Rodriguez:| Gioca e resta altri due anni

    Torino, Rodriguez:| Gioca e resta altri due anni

    • A.S.

    Tocca di nuovo al Pelado. Dopo essere disciplinatamente ritornato in panchina lasciando il posto al titolare Angelo Ogbonna nelle partite vinte e perse con Atalanta e Cagliari, Guillermo Rodriguez torna al centro della difesa del Torino. E, numeri alla mano, quella che in teoria a inizio stagione sarebbe stata bollata come una notizia preoccupante, dopo 26 turni assume colori diversi. Perché il Torino con l'uruguagio fa più punti che con il proprio Angelo azzurro: media di un punto esatto con Ogbonna, quasi uno e mezzo invece con l'ex cesenate. Che in tutte le tredici partite disputate si è distinto tra i migliori ad eccezione della sconfitta di Udine quando non risultò superiore ai compagni nel deludente primo tempo friulano. Anzi, a dirla tutta, un suo disimpegno non propriamente impeccabile innescò l'azione che poi portò l'Udinese a trovare la rete del vantaggio risultata poi decisiva grazie anche ai rigori non dati su Santana e Glik.

    SENZA PRESSIONE - Domenica Rodriguez tornerà quindi proprio al fianco del polacco senza dover vivere lo sguardo dalla panchina di Ogbonna come avvenne proprio con l'Udinese, quando il numero 5 tornò tra i convocati e al fianco di Ventura settanta giorni dopo l'operazione per la riduzione dell'ernia inguinale. Stavolta Ogbonna sarà in tribuna per la squalifica di una giornata rimediata a causa del suo fallo da rigore da ultimo uomo causato su Pinilla. Ecco il motivo per cui si ripresenta per Rodriguez la possibilità di mettersi in mostra e soprattutto essere utile alla causa comune. Bisogna infatti dare atto a questo sudamericano che alle parole preferisce i fatti: è uno dei pochi giocatori latini a non aver imparato l'italiano visto che passa gran parte del tempo in famiglia dove si parla spagnolo, che a disponibilità non lo batte nessuno.

    L'APPUNTAMENTO - Sarà anche questo uno dei motivi per cui il Torino ha deciso di puntare su di lui anche per il futuro. Il ds Gianluca Petrachi nel giro di una decina di giorni incontrerà l'agente di Rodriguez, Pablo Betancourt, per trovare l'intesa sul nuovo contratto. Il Toro ha un legame che scade a giugno con opzione per prolungare. In realtà le parti si erano lasciate con l'intenzione di rivedersi per la prima metà di marzo e i patti saranno mantenuti. L'accordo sull'ingaggio non dovrebbe essere un problema mentre potrebbe comportare qualche parola in più la discussione che porterà a un accordo per firmare un biennale piuttosto che un nuovo rapporto di una stagione più un'altra di opzione. Certo è che la conferma Rodriguez se l'è conquistata sul campo e chissà che col Palermo, dopo le due gare vissute in panchina, non torni subito sui livelli che lo hanno fatto diventare uno dei favoriti dei tifosi granata. Che hanno cominciato a conoscerlo proprio nel girone d'andata nella sfida siciliana con il Palermo, quando venne schierato titolare al fianco di Di Cesare per una coppia centrale esordiente ma comunque affidabile e capace di chiudere la sfida sullo 0-0 grazie anche a un paio di interventi efficacissimi di Gillet su tiri da lontano. Se per Di Cesare i momenti di gloria finora si sono concretizzati col contagocce, per Rodriguez domenica scatterà il suo quindicesimo gettone dopo oltre 1.300 minuti giocati con solo un paio di svarioni. Una media più che accettabile. Una media da titolare, non da riserva.

    (Tuttosport - Edizione Locale)

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