Torino, Ogbonna: un Angelo da salvaguardare
E' un dato di fatto che Angelo Ogbonna ieri non abbia giocato una delle sue migliori partite in maglia del Torino. Eppure c'è un ragionamento da fare: ha senso privarsi di lui, ora? Ha senso bocciare così brutalmente un giocatore che, in più di un'occasione, ha dimostrato di essere l'uomo in più di questo Toro e non certo un problema? E' vero, Rodriguez in sua assenza ha messo in mostra notevoli qualità, costanza di rendimento e affidabilità. Ricordiamoci però che Ogbonna è un patrimonio di questo club. Anche solo in ottica 'cessione', non ha molto senso tenerlo in panchina fino a giugno per poi rischiare di doverlo svendere. Non è infatti un segreto che da tutta Europa cerchino informazioni su Ogbonna e anche in Italia dalla Juve al Milan, passando per la Roma e il Napoli, si sono interessate a lui.
Ecco allora che tenerlo fuori diventa rischioso: innanzitutto perché si può rischiare di rinunciare ad un valore aggiunto che ha solo bisogno di ritrovare la giusta condizione dopo i malanni fisici accusati in questa stagione. In secondo luogo, e di conseguenza a questo, si rischia di svalutare uno dei giocatori più preziosi del parco-calciatori del Toro: se davvero il suo addio fosse già scritto, allora il suo cartellino in questo modo perderebbe certamente valore. C'è bisogno dunque di fare il possibile per valorizzare Ogbonna e farlo tornare sugli standard di rendimento che tutti noi ricordiamo. L'Angelo granata ha bisogno di nuove occasioni, non di una troppo severa bocciatura: il turno di 'riposo' forzato dovuto alla squalifica gli potrà far bene, poi Ventura tornerà a puntare su di lui, per il bene del Toro.