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Torino, Mihajlovic: 'Belotti può migliorare ma non deve imborghesirsi'
“Ho già parlato ai ragazzi - ha esordito il tecnico granata - non esiste pensare di fare mezzo campionato senza obiettivi. Il nostro è quello di fare i conti gara dopo gara, facendo meglio del girone d’andata. Noi giocheremo contro i nostri avversari, e anche contro il Toro dell’andata. Se noi faremo meglio, allora classifica e stagione saranno positive. Poi vedremo dove saremo arrivati. L’Europa è un obiettivo da raggiungere in due anni, ma ancora più importante è mantenere in alto il nome del Toro, giocando partite aggressive e all’attacco, per vincere. In palio non ci sono solo i punti, ma la faccia, la storia e l’onore di indossare la nostra maglia. Per me non è solo retorica, è la base, il DNA di questo club. E forse chi pensa sia solo retorica si è dimenticato di cosa sia la storia del Torino, per me giocare qui vuol dire incarnare dei valori, poi viene tutto il resto. E noi lavoriamo duramente, tutti i giorni, per correggere i nostri difetti e migliorarci. Siamo convinti di fare più dei 29 punti dell’andata“.
Mihajlovic ha poi parlato dell'Atalanta e della partita dell'andata: “Si prepara come abbiamo preparato tutte le partite. Noi abbiamo sempre i nostri principi di gioco, poi per un 30% ci adattiamo agli avversari. Sappiamo pregi e difetti dell’Atalanta, che è la squadra rivelazione del campionato, con giovani interessanti e ben lanciati da Gasperini. Noi vogliamo i tre punti, non ci sentiamo inferiori a loro. Dobbiamo stare attenti a questo e ad altre cose, ma loro dovranno stare attenti a noi. All'andata era un’altra Atalanta allora, era un altro Torino, allora. Noi giochiamo a casa nostra, non ci sentiamo inferiori a loro. Gasperini dice che quella di domani sarà la nostra ultima chance? Noi pensiamo ai fatti, facciamo i nostri conti partita dopo partita. Se domani vincessimo, andremmo a 4 punti, quindi +1 rispetto all’andata“.
Mihajlovic ha poi parlato di Iturbe e delle possibili variazioni tattiche: “Il 4-2-3-1? Magari quando saranno tutti in condizione sì. E poi calcoliamo che si metterebbero tanti attaccanti in campo, e se bisogna poi cambiare rischiamo di andare in difficoltà. Comunque è una soluzione che pensiamo di adottare, ma Iturbe dovrà entrare in condizione. È normale che ora non lo sia“.
Poi sul mercato e sul caso Maxi Lopez, il tecnico granata si è espresso così: “Non ne parliamo ora. Ne parleremo nella prossima conferenza stampa. Faremo i conti e parleremo. Adesso no, pensiamo alla nostra partita. Maxi Lopez? Non è cambiato nulla“.
Mihajlovic ha poi parlato di Belotti: "Non si deve imborghesire, non deve mai lamentarsi con l'arbitro e gli avversari. Può migliorare, certo, ma non deve perdere la fame. Deve restare umile, e non è facile per un ragazzo del ’93, che ha tutta questa esposizione. Viene da una famiglia perbene, e quello che si è portato da lì deve tenerlo sempre anche in campo. Non si deve montare la testa, è fondamentale“
Infine, a chi gli chiedeva se fosse deluso da qualcosa Mihajlovic ha risposto così: “No, non sono deluso. Mi spiace quando si perde, quello sì. Mi spiace quando si perdono gare che sono alla nostra portata, lì sono io il primo colpevole. Vorrei vincere sempre, ma so che non è possibile. E allora penso per esempio alla gara con il Bologna, o altre volte: forse avrei potuto fare qualcosa di più. Ogni allenatore fa e cerca di dare il massimo, e magari a volte non basta, perché perdi e poi vai a ripensare a cosa avresti potuto fare di meglio. Ma io ho sempre la coscienza pulita prima della partita: ho sempre cercato di dare il massimo, e quando non basta allora resto dispiaciuto, per delle cose che magari avremmo potuto fare e che non siamo riusciti a fare. Mi arrabbio con me stesso, cerco nuove soluzioni, e penso che sia normale per ogni allenatore. Il calcio è bello solo quando si vince“.