Torino, l'accordo con Amauri era di vecchia data. Ma ora...
Nelle prime tre sfide fra il Parma e il Torino allenato da Giampiero Ventura, il solo Amauri andò a segno addirittura 5 volte. Al termine della seconda occasione, il tecnico granata espresse parole di tale ammirazione per l'attaccante avversario da sfociare nell'invidia per il collega Donadoni che poteva disporne: "Noi possiamo tutto quel che siamo in grado di fare, ma poi, ragazzi...poi Amauri ce l'hanno gli altri, purtroppo, cosa possiamo farci?". La stima verso l'ex Palermo e Juventus è tale che - è giusto svelarlo - i due si sono incontrati molto tempo prima che si portasse infine a compimento la trattativa per portarlo al Toro. Addirittura nelle primissime settimane di mercato, mentre si consumava la scontata partenza di Ciro Immobile e si confidava che almeno Alessio Cerci sarebbe rimasto a far impazzire la Maratona, l'italobrasiliano raggiunse Torino proprio per un prodromo di accordo.
La strada per la cessione di Cerci si fece poi lunghissima, e solo quando il nazionale azzurro partì per Madrid si potè tesserare Amauri, con un accordo trovato in realtà quasi due mesi prima. Ma è del tutto evidente come Ventura stia iniziando a pensare di aver sovrastimato il rendimento garantito dal centravanti prelevato dal Parma; sia anche solo l'età a pesare, il giocatore non è quello che si aspettava. Tanto da rappresentare, sempre di più, una seconda scelta: Nelle ultime tre partite è sempre rimasto in panchina; difficile parta a gennaio, ma è un'operazione di mercato su cui si è tornati sui propri passi, di fatto.