Torino, Gillet in Sisport: attesa per il giudizio del Tnas
La chioma bionda rimane inconfondibile, nonostante il fatto che la crestina dorata abbia lasciato il posto a un taglio maggiormente pettinabile. Quando sale la scaletta che porta sulla pista di atletica del campo principale del centro Sisport basta meno di un secondo per riconoscere il possessore di tale capigliatura. Tuttosport descrive così il ritorno in Sisport di Jean Francois Gillet: il portiere era vestito di blu, sportivo ma pur sempre 'in borghese'. Il portiere belga ha colto l’occasione per tornare a respirare l’ambiente del Toro e per salutare gli amici. La cinquantina di spettatori sparpagliata sulla tribunetta non ha potuto fare a meno di bisbigliare, però nonostante tanti occhi puntati addosso Gillet non si è scomposto, sfoderando ampi sorrisi e comportandosi in maniera naturale, come se il tempo si fosse fermato. Invece le lancette vanno avanti e luglio, quando il belga si allenava ancora alla Sisport, è alle spalle: il freddo comincia a pungere e nel mezzo c’è stato, per il portiere, un intervento chirurgico per superare un doppio problema di ernia. Tanto è cambiato, ma non l’affetto delle persone, che per il ragazzo nativo di Liegi si sono trasformate in un anno intenso in una vera e propria famiglia. Gillet è entrato sul campo di allenamento poco dopo le 10, andando prontamente a salutare tutti. Prima chi c’era in panchina, poi lo staff tecnico che gravitava proprio davanti a lui. Giampiero Ventura lo ha accolto con calore, sorridente: gli ha messo una mano sulla spalla, in posizione che si potrebbe definire paterna. E per una manciata di minuti è rimasto a chiacchierare, davanti al vice Salvatore Sullo. Poi per Gillet è giunto il momento di andare a caricare i compagni di lavoro di sempre: i portieri. Cominciando dal preparatore Giuseppe Zinetti, passando poi in rassegna i giocatori: stretta di mano vigorosa con Daniele Padelli e il 'cinque' pure con Tommaso Berni e Lys Gomis. Poi alla spicciolata Gillet ha salutato il resto della truppa che nel frattempo effettuava i canonici giri di corsa del campo, senza interrompere chiaramente il lavoro della squadra. Il futuro professionale, e non solo, di Gillet balla appeso al Tnas, demandato a decidere in qualità di terzo grado riguardo alla squalifica comminata al portiere per la vicenda inerente al Calcioscommesse. Uno stop estremamente lungo, per un calciatore che ha già superato le 34 primavere: tre anni e sette mesi dopo l’accusa di illecito sportivo (Salernitana-Bari del 2009) e quella di omessa denuncia (Bari-Treviso del 2008). Gillet ha chiesto al Tnas il ricorso di urgenza, ma prima di sapere se verrà accolto, accorciando decisamente i tempi per la sentenza definitiva, servirà ancora qualche giorno.