Sala, Graziani, Pulici: la mano di Beppe Bonetto dietro l'ultimo scudetto del Torino
Ma non solo: negli anni in cui era direttore generale della società granata, il Toro vinse anche due Coppe Italia (la prima nel 1968, la seconda nel 1971), quattro campionati Primavera e sfiorò per altre due volte il tricolore (nel 1972 e nel 1977). Beppe Bonetto era il braccio destro del presidente Orfeo Pianelli, non a caso lasciò il Torino nel 1982 quando la società fu venduta a Sergio Rossi, che portò con sé in Piemonte come direttore generale Luciano Moggi, con il quale Bonetto non ebbe mai rapporti particolarmente stretti. Lasciato il club granata non lasciò il calcio e iniziò la carriera da procuratore, di fatto con la fondazione nel 1984 dell'Ifa (International Football Agency), fu uno dei precursori di queste figure oggi sempre più importanti nel mondo del pallone. Non ha mai smesso di scoprire talenti, basta citare alcuni dei suoi assistiti per rendersene conto: i campioni del Mondo Peruzzi, Zambrotta e Gilardino oltre ai vari Ferrara, Cravero, Maldini, Fuser, Ravanelli, Rizzitelli, Sebastiano Rossi e Balzaretti. Oggi l'agenzia gestita dal figlio Marcello nella sua scuderia ha, tra gli altri, il terzino del Torino Antonio Barreca.
Anche dopo aver lasciato il Torino, Beppe Bonetto ha continuato ad amare e seguire le vicissitudini della “sua” squadra, così come i tifosi hanno continuato ad amarlo. Con la sua morte se ne è andato un altro pezzo importante dell'incredibile storia della società granata.