A dispetto dell'andamento generale della squadra, che resta sorprendente anche a fronte della mini-flessione attuale, Giampiero Ventura è da ieri oggetto di critiche incrociate, a Torino. Il motivo? Non aver “preservato” il proprio organico dagli effetti della “febbre gialla” che l'ha colpito. Sta a dire che i suoi si sono presentati, alla vigilia della Sampdoria, con la bellezza di 8 diffidati. Il tecnico ha scelto di rischiare: tutti e otto in campo. Gli è andata male. Tutti e tre i difensori si sono fatti ammonire e saranno squalificati; ma nel momento in cui due (Bovo e Glik) avevano già ricevuto il giallo ferale e il Mister aveva scelto di togliere un difensore per inserire Barreto, la scelta non è caduta sull'ultimo superstite da salvaguardare (Makismovic), ma su Bovo; e così, qualche minuto dopo anche Maksi (colpevole: sciocche proteste) si è preso un cartellino.
A San Siro contro l'Inter, così, Ventura sarà completamente senza retroguardia: tre squalificati e due infortunati (Moretti e Masiello) fanno sì che numericamente sia impossibile schierare una difesa. L'allenatore ligure dovrà inventarsi qualcosa, come l'accentramento di un terzino (Darmian) o l'arretramento di un centrocampista (Vives), ma certo le condizioni per affrontare la squadra di Mazzarri sono gravemente menomate. E, sibilano in molti sotto la Mole con disappunto, parte della responsabilità di questa situazione va proprio a Ventura e alla sua inspiegabile gestione di una situazione tanto delicata.