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    Torino, Belotti: 'Sogno il Mondiale 2018 ma ho ancora tanto da imparare'

    Torino, Belotti: 'Sogno il Mondiale 2018 ma ho ancora tanto da imparare'

    Dal ritiro del Torino in Austria ha parlato in conferenza stampa Andrea Belotti, senza dubbio uno dei giocatori più in forma di quelli a disposizione di Sinisa Mihajlovic. L'attaccante ha fatto il punto sul precampionato dei granata.

    “È un ritiro molto positivo, c’è grande partecipazione da parte di tutti. Siamo tutti a disposzione del mister, e abbiamo cambiato il nostro modo di giocare in base alle sue idee: stiamo lavorando per essere disponibili per dare il massimo“.

    Il Gallo ha poi parlato dei suoi nuovi compagni in attacco. “Tra compagni di reparto ci troviamo bene. Ljajic e Iago sono più tecnici, giocano molto con la palla. Martinez e Boyè sono più veloci e forti fisicamente. Possono essere adattati in tutte le posizioni di fascia e possono essere facilmente adattati in base alle loro caratteristiche. Il mister sta provando più soluzioni. Obiettivi personali ? Sono sempre stato un po’ cauto a dire una cifra sui gol che potrò fare: devo farmi trovare pronto, spero di farne tanti per me e per il Torino. Io punto a fare il massimo e a migliorare”.

    Belotti si è poi soffermato sulla Nazionale, sulla mancata convocazione a Euro2016 e sulle sue speranze di poter essere tra i protagonisti del prossimo Mondiale. “Io sono molto autocritico, non credo di aver fatto abbastanza per essere chiamato da Conte. Ma questo invoglia a fare molto meglio, per raggiungere questo obiettivo. I Mondiali? È chiaro che ci speri, penso sia il sogno di tutti. Devo meritare quella maglia“

    Belotti ha poi parlato del futuro capitano del Torino e del suo ruolo all'interno del gruppo. “Io sono molto giovane, voglio imparare ancora tanto. La vedo così, non in maniera diversa. Sono comunque tra i più giovani del gruppo: posso ancora crescere molto. Non a caso ho firmato per cinque anni, penso che Torino sia la piazza giusta per me. Io capitano? Ci son tanti nomi. C’è una gerarchia per ora: Vives è il capitano, e fin quando c’è lui, rimane lui. Se poi ci fossero scelte di formazione, vedremo con il mister chi sarà il giusto leader per indossare la fascia“.

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