Pirlo top player e la promessa di Marotta
Si iniziano a delineare i profili dei "tre acquisti di livello mondiale" promessi dall'ad della Juventus, Beppe Marotta, circa un mese fa.
Il primo è... Andrea Pirlo. L'ammissione è arrivata sia da parte del presidente bianconero Andrea Agnelli (alla Gazzetta dello Sport: "Un'operazione sottovalutata dai media. La verità è che alla Juve è arrivato un grandissimo"), sia dallo stesso Marotta (a Sky: "Quest'anno vogliamo cercare di ampliare le prospettive di qualità con dei top player. Uno lo abbiamo preso e si chiama Andrea Pirlo").
Bene, guardando al passato di Pirlo (campione del mondo in Nazionale e col Milan, due volte campione d'Europa col Milan), l'etichetta di "giocatore di livello mondiale" ci sta. Ma guardando all'età del bresciano, al fatto che il Milan lo abbia lasciato partire senza porsi troppi problemi e all'idea che ci si è fatti del famoso top player, vale a dire un giovane attaccante di livello internazionale in grado di cambiare gli equilibri di una squadra, sorge il dubbio che i tifosi bianconeri non considerino propriamente tale il regista classe 1979.
Diamo però fiducia alla dirigenza juventina e annoveriamo, come fanno Agnelli e Marotta, Pirlo fra i top-player. Secondo la promessa dell'ex dirigente della Sampdoria, ne mancherebbero quindi altri due. Fra i giocatori seguiti dalla Juventus, si possono iscrivere alla categoria dei top player Aguero e Tevez, forse Giuseppe Rossi, ma non Vucinic e Bastos, ottimi giocatori ma non certo "acquisti di livello mondiale".
Fra i primi due, dopo le parole spese ancora ieri sul Kun (a Sky: "Aguero è un grande giocatore. Lui e Rossi sono entrambi bravi, stiamo sondando la possibilità di trovare giocatori appetibili proprio come questi"), e dopo l'aumento di capitale da parte della società, Marotta ormai ha quasi 'l'obbligo' morale di portarne a casa almeno uno.
Perché passi Pirlo top palyer, ma trovarsi a fine agosto a mani vuote e cercare di spacciare Lichtsteiner o Ziegler come acquisti di livello mondiale sarebbe troppo.