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Gattuso ci pensa: Milan a due punte?
Niente è assoluto nel calcio. Dai giudizi, che cambiano di partita in partita a seconda del risultato, fino alle convinzioni tattiche degli allenatori. Persino un "conservatore" come Rino Gattuso, trovato il modo di rendere più equilibrato il suo Milan tornando alle origini e a quel 4-3-3 che lo scorso anno fece le fortune di Montella, sta iniziando a valutare un piano B per far spiccare definitivamente il volo alla squadra. Esperimenti limitati per ora a qualche seduta di allenamento e riproponibili soltanto a gara in corsa e al cospetto di certi avversari. Il finale dell'ultimo match di Coppa Italia con la Lazio, con l'impiego contemporaneo di due attaccanti, ha stuzzicato Gattuso e potrebbe diventare la soluzione di tanti problemi.
L'ATTACCO NON GIRA - Il Milan è più compatto e subisce meno in difesa, si diceva, ma la produzione offensiva continua ad essere ben al di sotto di quella delle rivali per un posto in Europa. In campionato, sono soltanto 29 i gol realizzati dalla formazione rossonera in 22 partite e di questi solo 7 portano le firme dei tre centravanti in organico. Ancora a secco mister 38 milioni André Silva, questa quota è spartita più o meno equamente tra Kalinic e Cutrone, numeri che certificano un problema evidente, imputabile più in generale a una fase offensiva alla quale centrocampisti ed esterni offensivi partecipano in maniera poco efficace. Limiti superabili con la presenza di un elemento di preoccupazione in più nell'area di rigore per i difensori avversari, come ha dimostrato l'ultima partita con la Lazio, e che consentirebbe di valorizzare ancora di più giocatori in cerca di rilancio e protagonismo come Calhanoglu e André Silva.
NECESSITA' TURNOVER - Il turco si sta calando nella parte di esterno sinistro con licenza di accentrarsi, ma la posizione nella quale si esprime al meglio resta quella di trequartista alle spalle di due giocatori. Il portoghese, acquistato con la speranza che il periodo di apprendistato nel calcio italiano fosse più rapido e meno traumatico, ha caratteristiche che appartengono maggiormente a una punta di movimento piuttosto che a un centravanti letale negli ultimi 16 metri. Terzo e ultimo argomento a supporto dell'impiego del 4-3-1-2, sistema di gioco che ha fatto le fortune del vecchio Milan e continuamente invocato dall'ex presidente Berlusconi, la possibilità di far ruotare maggiormente giocatori come Bonaventura, Calhanoglu e soprattutto Suso, oggi i veri insostituibili di Gattuso e attesi da un vero e proprio tour de force nelle prossime settimane. Impensabile che possano giocare sempre, ecco perchè, seppur a piccole dosi, il Milan vara il piano B.
L'ATTACCO NON GIRA - Il Milan è più compatto e subisce meno in difesa, si diceva, ma la produzione offensiva continua ad essere ben al di sotto di quella delle rivali per un posto in Europa. In campionato, sono soltanto 29 i gol realizzati dalla formazione rossonera in 22 partite e di questi solo 7 portano le firme dei tre centravanti in organico. Ancora a secco mister 38 milioni André Silva, questa quota è spartita più o meno equamente tra Kalinic e Cutrone, numeri che certificano un problema evidente, imputabile più in generale a una fase offensiva alla quale centrocampisti ed esterni offensivi partecipano in maniera poco efficace. Limiti superabili con la presenza di un elemento di preoccupazione in più nell'area di rigore per i difensori avversari, come ha dimostrato l'ultima partita con la Lazio, e che consentirebbe di valorizzare ancora di più giocatori in cerca di rilancio e protagonismo come Calhanoglu e André Silva.
NECESSITA' TURNOVER - Il turco si sta calando nella parte di esterno sinistro con licenza di accentrarsi, ma la posizione nella quale si esprime al meglio resta quella di trequartista alle spalle di due giocatori. Il portoghese, acquistato con la speranza che il periodo di apprendistato nel calcio italiano fosse più rapido e meno traumatico, ha caratteristiche che appartengono maggiormente a una punta di movimento piuttosto che a un centravanti letale negli ultimi 16 metri. Terzo e ultimo argomento a supporto dell'impiego del 4-3-1-2, sistema di gioco che ha fatto le fortune del vecchio Milan e continuamente invocato dall'ex presidente Berlusconi, la possibilità di far ruotare maggiormente giocatori come Bonaventura, Calhanoglu e soprattutto Suso, oggi i veri insostituibili di Gattuso e attesi da un vero e proprio tour de force nelle prossime settimane. Impensabile che possano giocare sempre, ecco perchè, seppur a piccole dosi, il Milan vara il piano B.