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Tinti: 'Sacchi bocciò Pirlo, ma lo portai al Milan. Inzaghi? Era già del Napoli. L'Inter comprò Toni, poi Calciopoli...'
IL RAPPORTO CON MAROTTA - "Marotta lo conobbi a Varese, io avevo 28 anni lui 29 ed era già presidente. Ci davamo del tu e ricordo che comprai usata la sua Mercedes, bei tempi. Pirlo alla Juve? Quando lasciò il Milan era reduce da infortuni e non tutti credevano in lui. Gli amici Marotta e Paratici ci diedero fiducia e sono stati ripagati".
SACCHI BOCCIO' PIRLO, MA IL MILAN... - "Arrigo Sacchi mi allenò da calciatore. Mi aprì un mondo, era avanti anni luce e siamo rimasti legati. A Parma mi ha dato fiducia per tanti giocatori, ma non per Pirlo. Andrea nel primo anno al Milan giocava poco e io insistevo nel dire che poteva fare il regista, ma lui non era d'accordo. Nel 1998 il presidente del Brescia, Corioni, accettò l'offerta di Moratti. Andrea da interista fu felice ma poi... Il passaggio al Milan fu una mia idea. Ero a Torino con Galliani e Braida e avevamo chiuso l'acquisto di Inzaghi. Li accompagnai al ritorno e durante il viaggio lanciai l'idea. Il giorno dopo Galliani mi richiamò per chiudere il doppio scambio con Seedorf e Pirlo per Brncic e Guglielminpietro in nerazzurro più 10 miliardi (lo scambio fu in realtà con Coco mentre Guly arrivò all'Inter in cambio di Brocchi ndr.).
L'INTER COMPRO' TONI - "Nel 2006 avevamo chiuso Toni all'Inter. Moratti aveva offerto 25 milioni di euro ma la penalizzazione per Calciopoli convinse i Della Valle a rinunciare. Allora spuntai la clausola da 11 milioni per l'anno successivo. Alla fine è andata bene ugualmente".
INZAGHI FRA NAPOLI E ATLETICO - "Quando Inzaghi arrivò a Parma aveva davanti Crespo e Asprilla e lui mordeva il freno. A ottobre ci accordammo per un prestito al Napoli. Era fatta, ma poi gli emiliani in Europa fecero una rimonta clamorosa con Inzaghi goleador, e Tanzi bloccò la cessione. La sua vita cambiò a Bergamo. Era diventato capocannoniere all'Atalanta ma era in comproprietà col Parma. Si presentò l'Atletico con un'offerta importante, ma Luciano Moggi mi aveva fatto capire che la Juve era in agguato. Così presi tempo con Gil, i bianconeri piazzarono Vieri agli spagnoli e a noi andò meglio così".