Getty Images
Timossi: Pogba, i piani segreti della Juve
Detto questo voglio aggiungere che al Manchester United di sir Alex Ferguson probabilmente hanno commesso il mio stesso errore, soffrono del mio stesso occhio pigro visto che ora saranno costretti a sborsare 80 milioni per riprendersi Paul Pogba. Però sono certo che il francese tornerà al Manchester e sicuro anche che a quelle cifre sia doveroso (non solo giusto) venderlo. Azzardo: sono anche convinto che il miglior Pogba si sia visto in questi anni, che in Premier faticherà più che nella nostra serie A e che difficilmente vincerà un Pallone d’Oro. Certo, è fortissimo, ma è un giocatore importante in una squadra come la Juventus che per crescere ancora e farlo anche a livello europeo dovrà cambiar pelle. Dovrà pensare che con i quattrini ricavati dalle cessione di Pogba dovrà acquistare anche un sostituto di Pirlo, perché già dalla prossima stagione servirà un regista al posto di un straordinario cam-pi-o-ne nato il 19 maggio 1979. Ora vendendo subito (o sapendo di vendere subito) Pogba, l’ad bianconero Marotta dovrà agire con tempestività e muoversi sul mercato. Evitare cioè quando fatto dal Napoli dopo la cessione di Cavani: tutti sapevano che De Laurentiis aveva incassato 64 milioni e tutti erano pronti a far salire alle stelle le valutazione di un possibile obiettivo dei napoletani.
Insomma, Marotta dovrà far compere adesso per la prossima stagione. Cercando di strappare pezzi importanti a importati concorrenti in Champions League. Per capirci: prendere Isco dal Real Madrid, sapendo che nel 2013 lo hanno pagato 25 milioni. Bisogna prendere l’attaccante colombiano Falcao, magari convincendo tutti (pure lui) a finire nell’affare che porterebbe Pogba a Manchester o in alternativa Dybala o Cavani. Due colpi, ma subito e poi buoni acquisti, per dare ad Allegri la possibilità di fare un 4-3-1-2, magari inserendo pure Gundogan mezzala del Borussia Dortmund e il giovane Sturaro già in procinto di rientrare dal Genoa. Occhio, questo è il piano segreto della Juve che verrà.
Giampiero Timossi