Timossi: 'Milan già in burrasca'
Honda su Honda, è un Milan in burrasca. Il tris di vittorie sembrava aver finalmente placato i borbottii contro Sinisa Mihajlovic. Contrordine: è bastato un pareggio, neppure indegno, con una buona Atalanta e per il tecnico serbo sono ripartiti i problemi. Due i motivi di frizione. O forse solo due nuovi pretesti.
Prima il “caso" Honda. Il giapponese fa sapere che se continuerà a trovare così poco spazio, a gennaio preferirebbe essere ceduto. L'amministratore delegato Adriano Galliani si affretta a minimizzare, prova a ricucire, ribadisce la piena fiducia nelle qualità del giocatore. E l'allenatore? Va in conferenza stampa e a domanda risponde, smentendo prontamente l'entusiasmo di Galliani. Dice Mihajlovic, in sintesi: "Honda? Faccia un po' quello che gli pare". Primo rospo. Poi si passa al pesce.
Cena di pesce. La offre l'allenatore e pazienza se tutta la storia si risolve in un bel 'marchettone' per l'inaugurazione di un nuovo ristorante milanse. Sinisa invita "tutta Milanello". Tradotto: non Galliani, non il direttore sportivo e neppure lo staff della comunicazione. Honda arriva che ha già cenato, perché un professionista come lui si siede a tavola alle 19.30, non più tardi. Tié. Galliani vorrebbe presentarsi, poi ci ripensa, si fa trapelare la notizia che la "cena è stata iniziativa gradita", ma è una balla. La cena è il secondo rospo.
Berlusconi si è pentito in fretta di aver scelto l'ex allenatore della Samp e non Sarri. Sbaglia, ma la pensa così. Fin qui Galliani aveva difeso il serbo, ora le cose sono cambiate. Mihajlovic è isolato? Abbastanza. Terzo rospo.
È un mezzo giallo, ma vale la pena di raccontarlo. Un noto giornalista sportivo dopo i rumors post Milan-Atalanta, scrive sul suo profilo Facebook un post, che verrà rimosso pochi minuti dopo la pubblicazione. Peccato, perché sostiene quello che pensano in molti. Per esempio il sottoscritto. Sostenendo che Berlusconi capisce poco di calcio, praticamente nulla quando attacca Mjhailovic. Retroscena: il giornalista del quotidiano sportivo è amico dell'allenatore serbo, c'è chi addirittura sostiene che sia l'ispiratore di alcune delle citazioni storiche con le quali da un paio d'anni Sinisa rende più croccanti le sue interviste. Dunque: se parla quel giornalista c'è chi al Milan pensa che stia parlando Sinisa. Altro rospo, rimosso intempestivamente da Facebook.
Però è vero: Mihajlovic sta facendo il massimo e lo fa anche bene, valorizzando i giovani che non solo ha voluto, ma ai quali ora concede la fiducia che meritano, quella che può solo farli crescere. E fa il massimo con la squadra della quale dispone. Il Milan non può competere con la Juve che ha speso oltre 126 milioni e neppure con l'Inter. Thohir ha sganciato oltre 100 milioni, 14 in più degli 86 spesi dal Cavaliere Decaduto. I bianconeri e pure i nerazzurri hanno incassato di più dalle cessioni? Vero, meno semplicemente perché è da qualche anno che il Diavolo non ha più un pezzo pregiato da vendere. Nulla, sono verità che non piacciono a Berlusconi e ora neppure a Galliani.
Che fare? Non resta che rimettere sulla graticola chi andrebbe sostenuto, pensare addirittura a come sostituirlo. C'è pure un nome, fatto circolare un po' ovunque, è quello di Francesco Guidolin, chiamato già in causa pure per Bologna, Verona e Sampdoria. Sarebbe lui il possibile traghettatore, Brocchi (allenatore della Primavera) la solita alternativa. E poi, scesi dal 'traghetto', il nome che piace di più è un'altra pista già battuta, quella che porta ad Antonio Conte e alla sua decisione di essere ancora o no il ct dell'Italia, dopo Euro 2016. Onda su onda. In balia di una sorte bizzarra e cattiva.
Giampiero Timossi