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    Timossi: 'Ghirardi, mi scriva'

    Timossi: 'Ghirardi, mi scriva'

    Al signor Tommaso Ghirardi, ex presidente del Parma, ricordo la mia email: timossi@ilsecoloxix.it. Ha ancora qualche giorno di tempo, detesto gli ultimatum e comunque resto ottimista: mi scriverà. Il signor Ghirardi (Tommy per i tanti amici di ieri, sicuramente diminuiti negli ultimi sei mesi) aveva giurato che “entro mercoledì al massimo, ma anche domani mattina” mi avrebbe mandato “tutto via mial” e cioè il bilancio del Parma sotto la sua gestione e pure una “memoria difensiva, chiamiamola così” per spiegare come lui fosse la vittima e non il carnefice di un centenario club di Serie A. 

    Queste cose Ghirardi le ha dette telefonicamente due sabati fa, dopo mezzanotte, mentre viaggiavo da Milano a Genova. E lui parlava al telefono con me. Avevo appena partecipato a Sabato Sprint, trasmissione sportiva di Rai2. C’eravamo divertiti parecchio, anche se non si era giocato il derby di Genova. Avevamo discusso molto di Parma e da Parma era arrivato un ottimo servizio giornalistico e pure un collegamento in diretta: con l’inviato ecco Luigi Apolloni, che io consideravo (e in una certa misura ancora considero) uno straordinario campione in quella squadra parmigiana che vinceva e divertiva. Lo conobbi quando arrivò svincolato al Genoa, parecchi anni fa, ormai in cerca di un ultimo contratto, ma sempre con quella magnifica abitudine che aveva contribuito a creare la leggenda del difensore: Apolloni non si era mai fatto lustrare le scarpe con i tacchetti dai magazzinieri,  lo faceva da solo. Qualcosa evidentemente deve essere cambiato. 

    Ho chiesto ad Apolloni che giudizio dava del suo ex datore di lavoro. Aveva lavorato per il Nova Gorica. E il Nova Gorica era per tutti (pure per me) la società satellite del Parma targato di Ghirardi. Apolloni, forse per colpa di un ritardo nell’audio, sembrava non ascoltare la mia domanda. Poi, dopo un imbarazzato ritardo, ecco finalmente la risposta: “Il Nova Gorica non era di Ghirardi, era solo una società sulla quale appoggiava alcuni giocatori, forse dieci, al massimo quindici, non ricordo bene. C’era un rapporto di collaborazione, tutto qui”

    Ancora: e quel  viavai di giocatori, gli oltre duecento tesserati del Parma?  Niente, Apolloni  virava: “Non erano duecento i giocatori del Parma tesserati dal Nova Gorica”. Infatti erano oltre 200 quelli tesserati dal Parma,  la mia domanda era un’altra. Chiedevo un semplice giudizio sull’operato della coppia Ghirardi-Leonardi, quest’ultimo fidato amministratore delle vicende sportive del Parma calcio. Un giudizio, partendo dal “caso” dei 200 giocatori tesserati, fatto già documentato da colleghi più attenti del sottoscritto.  La domanda nasceva spontanea rileggendo alcune dichiarazioni di Apolloni. Una era perentoria: “Ghirardi e Leonardi stanno lavorando bene”. Era una dichiarazione del 27 marzo 2013, risale a meno di due anni fa. Nulla, la mia curiosità rimane insoddisfatta. Non il mio ego. Torniamo a due sabati fa.

    Sono in diretta e non mi accorgo che il mio cellulare squilla. Mi sta cercando Ghirardi, qualche collega deve avergli dato il mio numero. Bene così, finita la trasmissione ci si potrà chiarire. Ma Ghirardi chiama pure in diretta ed è un bene anche questo. In sintesi: “Non ho fatto 197 milioni di debiti, leggetevi i bilanci. Non ho tesserato 200 giocatori, non ho mai comprato il Nova Gorica”. Ghirardi dava la sua versione, io robadivo la mia. Finita la trasmissione l’ex presidente mi ha richiamato. Il tono era quello di sempre, cordiale ed educato, come quando lo avevo incontrato, in almeno altre tre occasioni. “Le mando i bilanci, sono stato truffato da Taci,  è stato lui a aumentare i debiti con gli ingaggi di giocatori come Nocerino”. Ingaggi che neppure risultato pagati, ma andiamo avanti. Ghirardi, ancora: “Per Taci garantivano gli stessi che mi hanno fatto fuori dall’Europa League e i nomi li faccia lei”. No presidente, li faccia lei è un suo dovere. E mandi pure i bilanci alla mia mail, ricordando di infilarci dentro i debiti con i fornitori e vedrà che alla fine la cifra arriverà a 197 milioni di euro. Tanto che c’è provi anche a spiegare  perché il Parma aveva tesserato 200 giocatori. Tanto che c’è ci spieghi dove finivano i pagamenti dei prestiti. Se ne ha voglia ci dica che il prestito di  un giocatore come Belfodil non è stato  pagato spedendo pure un bonifico dalle parti di Nova Gorica, magari confondendo la causale del versamento, finendo così per saldare gli stipendi agli steward sloveni, collaboratori di una società con la quale Leonardi e neppure Ghirardi avevano nulla da spartire. Io intanto confesso: ho creduto a Ghirardi, ma fatico a credergli ancora. Il Parma ormai è cotto, non è una battuta, è una sciagura. Ora si aprirà un’altra battaglia e qualcuno cercherà di spazzare via chi doveva vigilare e non lo ha fatto, l’eletta schiera che governa il calcio italiano, dal presidente della Figc Tavecchio al suo grande consigliere Lotito. A muovere battaglia sarà chi ha fatto del calcio un’industria seria, piaccia o non piaccia. Così Juventus e Roma saranno unite, direi alleate. E almeno in questo caso sarà impossibile non fare il tifo per loro. 

    Giampiero Timossi

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