Il credito del progetto Juventus si è esaurito a Cesena due settimane fa. Da allora i tifosi hanno tirato i remi in barca e hanno cominciato la contestazione senza freni e senza peli sulla lingua. E domenica contro il Brescia i supporters bianconeri hanno sfoggiato tutta la loro rabbia attraverso striscioni e cori contro tutto e tutti. Nessuno escluso. Dalla proprietà alla dirigenza, dal tecnico ai giocatori. Da Agnelli a Blanc, da Marotta a Del Neri, passando per tutta la rosa. Chi ha nel cuore la Juve è stufo di aspettare: sono cinque anni che si spera succeda qualcosa. Che la società torni ai suoi livelli dopo ri-pianificazioni e 'anni zero'. Dal dopo Calciopoli in poi la Signora ha dilapidato tutto il lapidabile e le stagioni sono andate di male in peggio. E allora i tifosi si sono scatenati.

Si va dagli striscioni in curva firmati dai Viking: 'Indegni: questa è la verità. Contro Tuttosport ennesimo gesto di incapacità'; 'Ranieri, Ferrara, Zaccheroni, Delneri. Oggi come ieri. Dirigenza incompetente, proprietà assente' e 'Ieri Ranieri, oggi Del Neri. Domani Bobo Vieri?'. Un'ironia tagliente ma furente, di chi non ce la fa più. Per chiudere con i cori. I più disparati nell'arco dei novanta minuti. Questi quelli che hanno lasciato il segno: da 'Del neri ci senti? Più rispetto per noi!' a 'Del neri torna dov'eri' (a Verona, ndr)'; da 'Non ci credo più' a 'Andate a lavorare', passando per quelli ironici come 'Vinceremo il tricolor', 'Anche oggi miglioramenti', 'Non vinceremo mai', 'Vi vogliamo così' e 'Sotto la curva'. Fino a quelli inneggianti vecchie glorie del passato. Giocatori e personaggi che hanno fatto la storia recente bianconera come Luciano Moggi, Marcello Lippi e David Trezeguet. L'unico a salvarsi, in una domenica 'bestiale', è stato un giocatore intramontabile. Da sempre e per sempre nel cuore dei tifosi: Alessandro Del Piero, capace di tirare fuori dal cilindro una magia decisiva. A lui è stato dedicato il solito coro: 'Un capitano, c'è solo un capitano'.