Dal gelo di questi giorni, complice anche il maltempo che ha flagellato l'Italia intera, è emersa la pagina più calorosa della storia d'amore tra il Brescia e i suoi tifosi. Merito dei risultati, ma soprattutto merito di una passione che è senza confini. L'esempio più rappresentativo è relativo all'ultima vittoria del Brescia targato Alessandro Calori. Nella glaciale Cittadella (dove il termometro era ampiamente sotto lo zero) a sostenere la squadra al 'Tombolato' sono giunti dalla città lombarda un nutrito gruppo di supporters. Sfidando le intemperie e i bollettini meteo che davano ghiaccio e neve lungo il percorso per arrivare in veneto, gli ultras delle rondinelle hanno gremito gli spalti dell'impianto di Cittadella e gridato a gran voce, per tutto l'arco della gara, la propria fede.

Un amore ripagato in questi ultimi mesi da prestazioni eccellenti del gruppo guidato da Calori. Un'equazione non direttamente proporzionale. Basti pensare che nemmeno nel momento più buio della gestione Scienza, la squadra e il tecnico sono stati messi all'agonia. Un connubio, quello tra squadra e tifosi, che riemerge dalla ceneri di una retrocessione, quello della annata passata, ferita ancora aperta e sanguinante. Ma la fede e l'amore per i colori bianco-azzurri va ben oltre. 

L'affetto si nota nelle partite, nelle manifestazioni organizzate dalla società (giovedì l'ennesima riprova al Brescia Store, appuntamento fisso di ogni settimana) ma anche durante le sedute di allenamento. Nel freddo d'inverno il fuoco del Brescia giunge dunque dai suoi supporters. Un fuoco che scalda anima, mente e cuore dei calciatori con la 'V' bianca sul petto. I numeri e gli abbonati non saranno da serie A ma la curva piena dello stadio Rigamonti e degli stadi in cui il Brescia gioca in trasferta vale la massima serie. Con il Modena sabato prossimo il termometro segnerà ancora gradi vicini allo zero, ma sugli spalti il tifo dei bresciani sarà caldissimo.