Getty Images
Theo Hernandez: 'Tornare al Real Madrid? Al Milan sto bene, ma nessuno conosce il futuro. Sono grato a Pioli'
- 43
STO BENE AL MILAN - "Sia a livello sportivo che personale, mi sento molto bene qui. Sono totalmente grato a questa meravigliosa città che mi ha accolto fin dal primo giorno come se fosse la casa della mia vita. Tutto è stato facile fin dal primo momento. Ho messo su famiglia, mi sento amato e sono molto felice".
MOMENTO MIGLIORE IN CARRIERA - "Momento migliore della carriera? Credo di sì. È vero che un giocatore non smette mai di migliorare, ma penso di essere in un momento di maturità ideale. Inoltre sento la fiducia dell'allenatore e dei miei compagni e si vede sul campo"
PIOLI - "Una persona molto vicina al giocatore e mi ha supportato in ogni momento. Mi ha dato la massima fiducia affinché potessi sfruttare le mie qualità e ho cercato di ripagarlo sul campo con il mio lavoro. Gli sono molto grato sia a livello personale che professionale perché è stato una persona fondamentale nel migliorare le mie prestazioni".
MALDINI E IBIZA - "A dire il vero, la prima volta che ho visto un mito come Maldini, che è venuto a parlarmi, mi sono innervosito un po'. È stato molto chiaro fin dal primo momento, mi ha spiegato il progetto, cosa voleva da me e mi ha detto che con lui sarei stato uno dei migliori al mondo, cosa che per me è stata una ragione sufficiente per non esitare nel volere andare al Milan. Se c'era anche il Bayer Leverkusen? Il mio agente mi informa quando le cose sono molto concrete ed ero consapevole che in quel momento diverse squadre avevano un forte interesse per me, ma alla fine la decisione di venire al Milan è stata quella giusta. Il tempo mi ha dato ragione. Il Milan è tornato al posto che le spetta. La decisione di venire a Milano è stata per me un totale successo"
TORNARE AL REAL - "Per il Real Madrid ho solo parole di gratitudine per il forte impegno che hanno preso per me in quel momento. Sono una persona a cui piace guardare avanti e concentro tutti i miei pensieri sul presente e sul futuro più immediato, ma da persona grata quale sono, porto nel cuore quel grande club. Arrabbiato per non avercela fatta con i Blancos? Forse in quel momento non c'erano le circostanze ideali perché potessi dimostrare il potenziale e l'entusiasmo che avevo, ma ribadisco loro la mia gratitudine. Tornare? Non sappiamo mai cosa ci porterà la vita, ma vivo il presente per emozioni e professionalità. Nessuno conosce il futuro. Ci sono ancora tante partite da affrontare in questa stagione con il Milan e io penso davvero solo a quello che devo fare in campo".
IBRA - "Ibra è un leader nato. Anche nei momenti in cui non poteva aiutarci dal campo, la sua sola presenza nello spogliatoio non faceva rilassare nessuno per un secondo. Ti contagia con il suo carattere vincente. Adesso è uscito dal campo, ma è comunque vicino alla squadra, continua a far capire cos'è il Milan e le grandi esigenze di vestire questa maglia".
OBIETTIVI - "Aspiro sempre al massimo quindi spero di poter vincere un titolo con il mio club e con la Nazionale. Bisogna essere ambiziosi e fissare continuamente sfide e obiettivi. A livello personale, continuo a godermi la compagnia di mia moglie, di mio figlio e della mia famiglia in generale".