Milan, Theo falso costruttore: la Y di Pioli è un’esagerazione
Pioli si è iscritto ufficialmente al club degli allenatori cervellotici capeggiato da sua maestà ‘cervellon’ Guardiola. Questa mossa di Theo Hernandez a centrocampo vista contro Juve e Chelsea è tanto interessante quanto problematica. La variante di Pioli dell’ormai mitico falso terzino è il falso terzino invasore. Che suona forte e sotto molti aspetti ci piace perché testimonia e conferma una volta di più la vivacità creativa del tecnico rossonero. Eppure… C’è un “eppure” grosso come una casa di cui vorrei parlarvi oggi. A me sembra che, per quanto motivata possa essere da ragioni studiate a tavolino, questa scelta non aggiunga valore né alla prestazione singola del talento francese né alla squadra. Ma entriamo nel merito come si deve, tracciando subito una differenza fra quello che faceva Theo prima e quello che sta facendo ora, rientrato dall’infortunio.
LA NOVITÀ - In cosa consiste principalmente questa novità tattica? Non è che prima Hernandez fosse quel terzino da binario, col paraocchi. Giustamente famose sono le sue corse diagonali con o senza palla, ad esempio. Ma qui ci interessa soprattutto il suo comportamento in fase di costruzione, cioè quando il Milan ragiona e sale palleggiando. Specie nell’ultimo biennio lo abbiamo visto spesso entrare dentro al campo per costruire in pieno stile falso terzino. Dunque, dove sta la novità? In queste ultime due partite il fenomeno in questione è diventato strutturale, irrigidendosi in un impianto di costruzione preciso. Hernandez a centrocampo non è stato più un’opzione dettata dalle circostanze, uno spazio provvisorio da riempire in seguito a una scelta ‘dinamica’. Era impianto, una struttura a priori della costruzione rossonera pensata per generare vantaggi particolari. È tutta la differenza che passa tra l’occasionale e il sistematico. Qui sotto vediamo uno sviluppo estremo contro il Chelsea, con questa interessante Y lungo l’asse centrale (Bennacer, Theo, Tonali e Krunic) e il difensore Tomori che addirittura si lancia in fascia.
Ma questa di Tomori che impazzisce non era la norma. Tanto contro la Juve quanto contro il Chelsea, l’inglese fungeva soprattutto da terzo di sinistra bloccato in costruzione. Theo però era sempre dentro, ed è questo che ci interessa. O nella Y (iper-centralizzato, e con Bennacer che scendeva volentieri tra i centrali, specialmente contro i Blues), o accanto all’algerino (in un doble pivote meno sofisticato qui sotto contro i bianconeri).
Forse più che falso terzino, nel suo caso sarebbe più corretto definirlo falso costruttore, a prescindere dal posizionamento preciso a centrocampo. Perché tra le idee di Pioli che stanno alla base di questa mossa (se ne potrebbero elencare diverse…) c’è senz’altro quella di trasformare il falso terzino Theo in un invasore a sorpresa lungo l’asse centrale. Theo infatti, pur generando situazioni di superiorità numerica, non aggiunge qualità alla costruzione del Milan lì in mezzo. E d’altra parte non è lì per quello. Anzi, forse il gioco del Milan diventa anche più confuso con lui a centrocampo. È una modalità ‘assalto’ che bisogna capire a modo quanto aggiunge e quanto toglie al gioco e alle prestazioni dei singoli. Nel caso di Hernandez, secondo me, paradossalmente gli toglie armi e efficacia. L’equazione secondo cui un giocatore forte e offensivo dovrebbe stare più vicino alla porta non è sempre vera. Ci si può provare, ma non è che mettendo Theo a centrocampo allora il francese diventa più pericoloso negli inserimenti. Magari i suoi inserimenti da terzino, che prevedono una sorpresa diversa, lunghezze percorse e tempi diversi, rimangono molto più letali. E poi c’è il problema della fase difensiva.
QUANTI COMPITI PER THEO! - Forse sono troppi anche per un portento come Hernandez, i compiti che gli sta chiedendo Pioli in questa nuova posizione. Non a caso sia contro la Juve (in proporzione, s’intende…) che contro il Chelsea i problemi difensivi del Milan sono arrivati proprio da quella parte. Insomma, là dove Theo dovrebbe sdoppiarsi, facendo la spola tra le posizioni di centrocampista e terzino a seconda delle fasi. Ecco l’occasione più importante della Juventus nel primo tempo di Milan-Juve: Cuadrado è solo sul passaggio di Vlahovic, Tomori deve gestire la complessità.
PRIMA DEL FALLO DI TOMORI… - Ma è soprattutto contro il Chelsea che si è toccato un eccesso, a mio avviso. Prendiamo il contesto che precede il fallo di Tomori su Mount. Palla al Milan, la ‘solita’ Y, Bennacer gioca a muro con Theo, che invece la porta dall’altra parte e passa a Kalulu.
Guardate il giro che fa Hernandez in questa manovra: va addirittura sul centrodestra.
E quando da Kalulu si torna a sinistra passando per Gabbia, ecco il falso costruttore Hernandez che si butta nello spazio alle spalle di James e Chalobah rispettivamente in pressione su Leao e Krunic. Bella idea, probabilmente studiata a tavolino.
Ma quante volte è stato premiato questo inserimento? Mai, se non ricordo male. Ebbene in questo caso il pallone arriva a Leao, che lo perde. E mentre James apre la transizione, Theo deve tornare indietro a fare il terzino dopo il giro che si è fatto a centrocampo più l’inserimento. Un po’ troppo, no?
Le conseguenze sono pesanti. Ecco il primo ritardo di Hernandez nella transizione del Chelsea, quando il pallone è giunto a Sterling e l’inglese anziché giocarla direttamente a Mount solo soletto si appoggia dietro a Jorginho.
Sull’apertura successiva del regista italiano per James, fotografiamo chiaramente la posizione ‘a metà strada’ di Hernandez, colto nel bel mezzo di uno switch fra le due funzioni/fasi.
Ok, alla fine è a Tomori che scappa Mount dietro la schiena, però il corridoio facile attraverso il quale gliela passa James è frutto di un ritardo molto umano, troppo umano del falso terzino invasore Hernandez. Allora chiedo: vale davvero la pena?