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Tevez-Pato, il Milan lascia o raddoppia?
E' un gioco di equilibrismo finanziario quello che sta portando avanti il Milan in questa sessione di mercato: tentare di avere in rosa, il 1° febbraio, sia Carlitos Tevez che Pato.
Destreggiandosi come uno slalomista fra bilanci e fair-play finanziario, Adriano Galliani, attraverso offerte da lui stesso definite "fantasiose", vuol tentare il colpaccio: prendere l'Apache senza rinunciare al Papero. Se l'ad rossonero riuscisse nell'impresa, si tratterebbe di un'operazione che potrebbe durare solo lo spazio di cinque mesi. Perché è ovvio che le casse della società di via Turati, a giugno, chiederebbero un sacrificio, e allora sarebbe quasi sicuramente Pato a partire.
Ma nel frattempo il Milan vuole il double sul mercato, per tentare il double scudetto-Champions League sul campo. Perché Silvio Berlusconi e Galliani, specialmente dopo il 2-3 di San Siro col Barcellona, hanno capito che il Milan visto fino a dicembre molto difficilmente avrebbe potuto competere su entrambi i fronti con speranze di successo. Servono due Milan, uno con Tevez (che non può giocare in Champions) per puntare al 19° tricolore, uno con Pato per puntare all'ottava Coppa dei Campioni. Con Ibrahimovic come cardine.
Non riuscire ad acquistare Tevez, o essere costretti a cedere subito Pato per poter prendere Carlitos, equivarrebbe quasi automaticamente, per il Milan, alla rinuncia di uno dei due grandi obiettivi. L'operazione Tevez-Pato è quindi un vero e proprio affare da lascia o raddoppia per i rossoneri: o il Milan lascia perdere una competizione, fra Serie A e Champions, o raddoppia gli attaccanti per poterle centrare entrambe.