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  • Termina l'era Toni Kroos, il metronomo perfetto: leader silenzioso, simbolo del Madridismo

    Termina l'era Toni Kroos, il metronomo perfetto: leader silenzioso, simbolo del Madridismo

    • Gabriele Stragapede
    Finisce qui. La carriera di uno dei più grandi centrocampisti di sempre termina questa sera. Sono le ore xx di venerdì 5 luglio 2024 e il mondo del calcio ha potuto assistere alle giocate e alla classe sopraffina di Toni Kroos. L’aveva annunciato, ma non eravamo preparati. Gli Europei casalinghi, vissuti con la divisa teutonica cucita sulla pelle – dopo essere tornato lo scorso 23 marzo 2023 dopo una pausa di due anni – hanno rappresentato il suo passo d’addio al mondo del calcio. Non serve la conferma da parte di nessun addetto ai lavori per comprendere come, questi ultimi 15 anni, siano stati un dono per gli occhi. La possibilità di aver assistito alla carriera di Toni Kroos è semplicemente un regalo fornito dal calcio e dal suo immenso talento.

    PALMARES LEGGENDARIO – La decisione dell’ex Real Madrid, a soli 34 anni, è stata un fulmine a ciel sereno, in un’annata che gli ha permesso di conquistare la Liga per la quarta volta e che il 1° giugno si è congedato dal club spagnolo con la quinta Champions League (la sesta in assoluto considerando anche quella vinta col Bayern Monaco) vinta nella sua straordinaria carriera, un’avventura che l’ha reso si è uno dei migliori interpreti mondiale nel suo ruolo e che gli ha concesso la gioia di vincere anche 3 Bundesliga con il Bayern Monaco, 3 Coppe di Germania con i bavaresi, 1 Supercoppa di Germania, 1 Coppa del Re con il Real Madrid, 4 Supercoppe spagnole, 5 Supercoppe Europee (4 con i Blancos, 1 con il Bayern), 6 Mondiali per club (5 con il Real, 1 con il Bayern) e 1 Mondiale nel 2014 con la Germania. Una lista di trofei di livello assoluto che lo posiziona in quell’Olimpo di giocatori più vincenti nella storia del calcio.

    METRONOMO TOTALE – Nel suo saluto ai tifosi del Real Madrid, Kroos ha dichiarato che la sua ultima annata sia stata tra le migliori in carriera. Come dargli contro, d’altronde, visto che le sue qualità da leader hanno guidato le Merengues alla conquista della Liga e all’ennesima vittoria in Champions League, eguagliando uno dei padri del madridismo, Paco Gento, che, sino al fischio finale di Wembley, era l’ unico calciatore con ad aver conquistato 6 Coppe dei Campioni. In quella lista, ora, c’è anche lui (insieme a Nacho, Caravjal e Modric), il metronomo definitivo, il “passatore eccellente” che ha chiuso il 2024 con una percentuale clamorosa in Liga di passaggi portati a buon termine (95%, con una precisione del 97% nella propria metà campo e dell’88% dal punto di vista offensivo) e con l’86% di precisione nei lanci lunghi. Manco a dirlo, il migliore in assoluto in tutto il campionato (e il secondo, dopo Bellingham, per media voto). E in Europa, la solfa non è cambiata: 840 passaggi finalizzati, ovvero il 95% dei totali. Unico centrocampista con una media tanto alta e tra i leader nella classifica dei passaggi chiave con ben 24. Dati che rendono ancor più evidente le abilità tecnico-tattiche di uno dei più grandi di sempre.

    CARRIERA - In Baviera, Kroos approdò adolescente e venne lanciato in prima squadra, diventando il più giovane debuttante nella storia del Bayern Monaco, primato che poi gli venne tolto da David Alaba, oggi con lui al Madrid. Come si comportò all’esordio? Due assist in 18 minuti. Il buongiorno si vedeva dal mattino. Seguirono 18 mesi di prestito al Bayer Leverkusen per trovare maggior spazio e prendere confidenza col calcio che conta. Tornò a Monaco di Baviera nell’estate del 2010 e conquistò un Triplete nel 2013. Nell’estate successiva, decise di accettare l’offerta del Real Madrid e arrivò al Bernabeu per 25 milioni di euro. "Lasciarlo andar via è stato un errore", ammise Mathias Sammer anni dopo. Come già sottolineato, vinse tutto con la maglia dei Blancos. La sua visione di gioco, la sua serietà, la sua dedizione gli hanno permesso di conquistare l’affetto e la stima di un pubblico tanto esigente come quello madridista. Kroos rimarrà un simbolo del Real e del madridismo: dalla décimo alla decimoquinta. Ma ora Toni, ancora al top, smette, lascia e fa calare il sipario sulla sua eccezionale carriera. Niente Arabia, niente MLS, niente offerte milionarie da accettare. Un giocatore incredibile. Grazie di tutto Toni Kroos.

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