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    Tebas: 'Superlega? Quante bugie, ci prendono tutti per idioti. Tanti club italiani perdono più del Barcellona'

    Tebas: 'Superlega? Quante bugie, ci prendono tutti per idioti. Tanti club italiani perdono più del Barcellona'

    • Redazione CM
    Javier Tebas, presidente della Liga, ha concesso un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui è tornato a parlare dei grandi temi legati al nostro calcio, dalla Superlega ai vantaggi che sono sfumati del Decreto Crescita. 

    SUPERLEGA? I CLUB NON CI ANDRANNO - "Non credo proprio. Quando i club si rendono conto che dai campionati nazionali non hanno accesso diretto al primo livello della Superlega, ma solo alla ‘Serie C’ voglio vedere se accettano. Per questo io lo chiamo Bernd Copperfield. Per me è un mago. Un mago che prende tutti per idioti. I club per primi. E poi noi della Liga, quelli della Premier League, della Bundesliga, voi della Serie A, e i dirigenti di Sky, di Dazn, di Telefonica, e degli sport americani". 

    CALCIO GRATIS? E COME? - "Dice che trasmetterà il calcio gratuitamente, e la cosa è semplicemente impossibile. Se fosse possibile perché non l’ha ancora fatto nessuno, in Europa o negli Usa? È come se abolissimo la vendita dei biglietti per lo stadio: tutti gratis sperando di attirare grandi sponsor negli stadi pieni. Ci manca di rispetto, pensa che siamo tutti degli incapaci e lavora con l’inganno. E infatti sulla gratuità ha già corretto il tiro parlando di vari livelli di accesso alla piattaforma di trasmissione. E non è l’unica bugia".

    ABOLIRA' I CAMPIONATI - "Dicono che la Superlega non indebolirà i campionati nazionali. E invece sì: secondo loro si potrà vedere Inter-Real Madrid gratis durante la settimana mentre poi nel weekend si dovrà pagare per vedere Inter-Sassuolo. Per non parlare dell’impegno: le grandi squadre ammesse al primo livello della Superlega in campionato giocheranno fumando il sigaro".

    DECRETO CRESCITA - "Un grosso errore da parte del governo italiano. Si toglie competitività ai club di Serie A al momento d’importare talento dall’estero, cosa che di fatto impoverisce il campionato, che negli ultimi anni grazie alle agevolazioni fiscali si era rafforzato con risultati subito evidenti in Europa. In ambito economico il problema si poteva risolvere in altra maniera".

    FAIR PLAY FINANZIARIO - "Alla Serie A manca un fairplay finanziario serio, le perdite dei club sono ampie e costanti per tanti club. È un problema di gestione, in troppi spendono più di quanto dovrebbero. C’è un circolo vizioso che può essere spezzato solo da un buon FPF, e noi ne abbiamo uno valido. Permettiamo perdite ma di un volume inferiore a quelle consentite in Italia, devono essere limitate nel tempo e vanno recuperate. Ci dicono che così i nostri club non possono più fare acquisti, beh, prendiamo ciò che possiamo".

    BARCELLONA? IN ITALIA C'E' DI PEGGIO - "Il Barcellona quest’estate ha speso 3 milioni di euro, e in inverno al momento zero. Il sistema dice che il Barcellona può comprare solo se vende e risparmia il 60% nel salario del nuovo giocatore perché deve diminuire la massa salariale. E occhio che ci sono varie squadre italiane che perdono più del Barcellona".

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